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 ITALIA - ITALIA - Numero unico d'emergenza: nuova sperimentazione in Lombardia
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Notizia 
27 ottobre 2009 18:12
 
Il progetto del numero unico europeo di emergenza 112 costera' alla Lombardia, prima Regione a sperimentarlo, "non piu' di 250 mila euro". Ad assicurarlo all'Adnkronos e' l'assessore alla Sanita' della Regione Lombardia, Luciano Bresciani.
L'Italia e' in forte ritardo in materia ed e' soggetta ad una procedura d'infrazione dell'Ue.
L'altro ieri sera a Roma l'ultimo parola del ministro dell'Interno, Roberto Maroni: il numero unico europeo 112 debuttera' in Lombardia con il progetto 'Nue 112 Evoluzione in Lombardia'. Obiettivo: mettere in un'unica rete i numeri di emergenza, e dunque il traffico di voce e dati destinato a Polizia di stato, Carabinieri, Vigili del fuoco, 118.
Cuore del sistema il 'call center laico', un maxi filtro unico sul quale confluiranno tutte le chiamate d'emergenza che verranno poi smistate in tempo reale. Non solo: ci sara' un centro di elaborazione dati (Ced) interforze 'in condominio' che permettera' a tutte le forze collegate di ricevere i dati cruciali per localizzare la richiesta di aiuto, dalla localita' da cui e' partita la chiamata fino al numero telefonico.
In Lombardia a fare da 'catalizzatore' di tutti gli Sos sara' la Centrale operativa del 118 di Varese. "Abbiamo scelto il 118 perche' gia' riceve praticamente il 60% del traffico telefonico di emergenza.
E, nello specifico, Varese perche' e' gia' stato collaudato per situazioni straordinarie, di 'potenziale' emergenza di massa, come i recenti Mondiali di ciclismo", spiega Bresciani.
La centrale operativa di Varese, assicura Bresciani, e' in grado di supportare il flusso di chiamate al numero unico 112 provenienti dalla provincia e da alcune province limitrofe (Como, Lecco e Sondrio). "La sperimentazione partira' a breve e interessera' la fascia alpina e subalpina della Lombardia: stiamo lavorando con Telecom agli ultimi dettagli per il collegamento", annuncia.
"Il progetto punta a diminuire le 'stimolazioni' inutili dei servizi di emergenza, ad aumentare l'efficacia del sistema, con minori costi operativi e un taglio alle spese improprie". E' previsto un filtro delle chiamate di errore e di quelle silenziose per non perdere neanche un Sos, verranno monitorati e tracciati i tempi di attesa e conversazione, oltre che le chiamate perse, e verra' associata alla prima telefonata tutte quelle successive per lo stesso evento. Quando sara' necessario coinvolgere piu' forze, si procedera' con l'assegnazione simultanea della chiamata alle centrali di secondo livello.
Poi il collegamento varchera' i confini della Lombardia per allacciarsi alla Riviera romagnola, dove Ravenna sara' un altro nucleo che fara' da filtro a Rimini, Forli' e Cesena. A cascata tocchera' poi alla Sicilia, rispettivamente alle province di Palermo e Trapani. "Sei mesi di sperimentazione e poi, entro fine luglio 2010, dovra' essere collegata tutta l'Italia, altrimenti rischiamo una sanzione europea".
Una "grande sfida" la definisce Bresciani. Sfida che "comincia proprio a Varese, che ha gia' superato la prova dei campionati del mondo. Una coincidenza di buon auspicio". L'assessore lombardo sottolinea l'impegno di Maroni per raggiungere questo risultato. "Gli altri ci hanno messo cinque anni e non sono riusciti ad arrivare a una situazione decisiva, il ministro Maroni ci ha messo un mese", conclude.
 
 
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