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Eutanasia. Continua il dibattito sulla legalizzazione in Australia. Il premier Gillard: di principio sono favorevole
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Articolo di Pym
2 ottobre 2010 13:37
 
Il leader dei Verdi australiani Bob Brown ha mantenuto la promessa di presetnare una proposta di legge in Parlamento per permettere ai singoli Stati di regolamentare l'eutanasia volontaria.
La proposta si propone cosi' di aggirare il divieto federale imposto agli Stati di legiferare in materia. "Tutti i sondaggi negli ultimi due decenni mostrano che circa tre quarti degli australiani è favorevole alla legalizzazione dell'eutanasia", ha dichiarato Brown. "La promulga di leggi simili (in altri Paesi) non ha portato ad un significativo aumento delle persone che scelgono questa opzione".
Brown ha anche ripresentato una proposta di legge per impedire al Governo federale di annullare le leggi dell'Australian Capital Territory con cui non è d'accordo. "Alle elezioni del 2008, 200.019 elettori hanno eletto il parlamento dell'Australian Capital Territory. Le sue leggi non dovrebbero essere annullate dal Governo federale, in particolare dall'esecutivo".

IL PREMIER GILLARD IN DIFFICOLTA' - Il primo ministro, Julia Gillard, nel rispondere all'iniziativa di Brown, ha detto di sentirsi "dilaniata" dalla questione dell'eutanasia, affermando di non riuscire a immaginare come sia possibile predisporre misure di salvaguardia adeguate per evitare possibili abusi. "In principio, ammetto che le persone abbiano il diritto di prendere le loro decisioni liberamente", ha spiegato Gillard. "Ma trovo molto difficile immaginare quali siano gli strumenti di salvaguardia se l'eutanasia fosse legale. Sono in conflitto interiore". Gillard ha comunque confermato che sulla proposta di legge di Brown sarebbe lasciata libertà di coscienza ai parlamentari.
Intanto la lobby cristiana (Australian Christian Lobby) ha dichiarato guerra ai "fondamentalisti dell'eutanasia". Jim Wallace, direttore della Lobby, ha accusato i Verdi di voler "manipolare la democrazia" dando la possibilità agli Stati di legiferare in materia di eutanasia. "E' un principio fondamentale della società occidentale che non sia dato il diritto ad alcuno di porre fine alla vita di altri. Questi fondamentalisti dell'eutanasia devono essere fermati".

MEDICI FAVOREVOLI - Intanto un'indagine commissionata dall'associazione Exit International mostra che un medico su tre è convinto che le persone anziane "stanche di vivere" dovrebbero avere il diritto di richiedere e ottenere aiuto professionale a togliersi la vita. Più del 33% dei 500 medici intervistati nelle città di Sydney, Melbourne e Adelaide hanno risposto affermativamente al quesito.
Philip Nitschke, medico e fondatore di Exit, ha detto di essere sorpreso dall'esito del sondaggio, che pone un quesito che si spinge molto oltre il dibattito sul diritto all'eutanasia che riguarda primariamente il diritto di autodeterminazione dei malati terminali in forte sofferenza. Al quesito sull'opportunità di legalizzare la pratica esclusivamente per i malati terminali, più di un medico su due ha risposto affermativamente. "Credo, anche se non tutti sono d'accordo, che questo risultato apra un dibattito molto più ampio sulla fondamentale nozione dell'autodeterminazione nel fine vita", ha commentato Nitschke. "I baby boomers vogliono il controllo delle proprie vite".

QUEENSLAND - In Queensland sale la pressione sul primo ministro affinché esprima una posizione chiara sull'eutanasia. Nonostante il dibattito stia divampando in tutta l'Australia ed anche in Queensland, il premier Anna Bligh si è ripetutamente rifiutata di esprimere la sua opinione.
"La gente vuole sapere cosa pensano i politici", ha commentato Nitschke. "Eppure generalmente è molto difficile riuscire a fargli prendere una posizione sull'eutanasia", spiega il medico. Probabilmente, dice il fondatore di Exit, la "codardia" è dovuta al fatto che prendere posizione significa dover scegliere fra la volontà della stragrande maggioranza degli elettori e le lobby cristiane.
 
 
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