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Otto per mille.  Consapevoli di chi e  come siamo
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12 aprile 2024 15:14
 

Cominciano in questi giorni  le campagne pubblicitarie per cercare di convincere i contribuenti a devolvere il proprio Otto per mille a questa o quell’altra confessione religiosa. Consapevoli che si tratta di spot pagati coi soldi dei contribuenti è bene ricordarsi alcuni aspetti che hanno reso problematica questa imposta.

Prima di tutto non è una donazione
Lo Stato ha deciso di finanziare alcune confessioni religiose (c’è la fila per farsi ammettere…) e, siccome dice di volerlo fare in rispetto del libero arbitrio, ci fa credere che siano i contribuenti a scegliere.

A chi vanno queste imposte
Ma è vero solo in parte, visto che chi non indica a chi devolverlo, il proprio otto per mille comunque verrà versato alle religioni della lista in modo proporzionale rispetto alle percentuali degli altri contribuenti che avranno dato l’indicazione. Quindi chiunque finanzierà tutte le religioni.

La “gabola” pro chiesa cattolica-vaticana
Uno si domanda, ma perché, lo Stato non finanzia le religioni direttamente… e buona notte?
Non  lo fa perché sarebbe imbarazzante dover stabilire un criterio… a chi più e a chi meno? Con quali parametri, visto che, a differenza di altri Paesi, nei nostri documenti non è indicata la religione professata?
Quindi lo Stato se ne lava le mani e fa “decidere” ai contribuenti. Essendo il nostro un Paese con dichiarata professione di fede cattolica/vaticana, va da sé che la maggior parte (anche oltre il 90%) dei contribuenti indica questa religione… ed ecco che lo Stato, ufficialmente e costituzionalmente a favore della libertà religiosa, ha trovato il metodo per devolvere quasi tutta questa imposta alla Chiesa cattolica.

Lavarsi la coscienza col contributo allo Stato
Tra le confessioni a cui deviare la propria imposta, il contribuente trova anche lo “Stato”, che non è una religione ma un alibi per cercare di dimostrare che la non-confessionalità faccia parte delle opzioni. E queste imposte che lo Stato gira a se stesse sono in genere utilizzate per iniziative umanitarie e simili.

Religione di Stato
Per chi è arrivato a leggere fin qui, forse avrà capito che tutto questo marchingegno, tipico del “detto e non detto” (pentimento e dintorni) della cultura vaticano-cattolica, serve solo a trovare un metodo mediaticamente accettabile per finanziare quella che fino a poco tempo fa era la religione di Stato per legge ma che - di fatto - continua ad esserlo… si pensi che nella nostra Costituzione abbiamo all’art.7 i Patti Lateranensi, l’accordo tra Stato e Chiesa vaticana…. che ci sia un accordo, ci pare anche giusto, ma che ci fanno in Costituzione?


Qui il video sul canale YouTube di Aduc

 
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