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Tutela e curatela di una neonata bielorussa. Caso specifico
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Articolo di Isabella Cusanno
6 novembre 2011 18:39
 
Una bimba nasce a Minsk il 12 settembre di quest’anno ed il suo destino è già segnato. E’ down ed è malata. La sua famiglia l’abbandona. La zia che vorrebbe adottarla, non può. Non ha un reddito sufficiente, non ha una casa abbastanza grande. E quindi l’unica assistenza possibile in Bielorussia è quella statale. La zia non ha neppure il permesso di vederla.
Sono questi i casi che avrebbero diritto ad attenzione e collaborazione a livello internazionale. Seppure non è possibile una vera e propria adozione, è indispensabile che i rapporti che si instaurano tra persone che si adoperano per il bene di un minore abbiano tutti i titoli per farlo con pieno diritto. Allora il rapporto tra istituzioni e famiglie è paritario, il risultato per il minore bisognoso è quello desiderato da tutti, senza esclusione delle competenza professionali necessarie e senza esclusione dell’attenzione e della cura di cui una famiglia è in grado di circondare un bambino.
La normativa che rende possibile una tutela ed una curatela internazionale in Bielorussia c’è e può essere fatta valere con assoluta garanzia di ciascuna delle parti coinvolte. Se una famiglia italiana se la sente di tentare a dare aiuto a questa bambina il centro giuridico che sto costituendo a Minsk si prenderà l’onere di seguire l’iter giuridico in grado di salvaguardare meglio il diritto del bambino ad una infanzia lieta, ma ancora prima ad una vita possibile.
 
 
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