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Censura sulla censura. I social col delirio giustizialista. Pillon e dintorni
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2 luglio 2024 9:48
 

Twitter/X, ha rimosso un post del sen. Sinome Pillon che se la prendeva contro un bacio gay trasmesso sulla tv di Stato (Rai) in prima serata. Motivazioni: difendere i bambini, bla bla e tutto l’armamentario tipico del senatore fondatore del Family Day. Reazioni e controreazioni, di ogni tipo.
 Il social di Elon Musk ha confermato di essere al di sopra della legge e contro la libertà di espressione. Nè più nè meno di quanto fanno Meta/Facebook e Instagram che, coi loro algoritmi in funzione solo di lucro (censurano tutto ciò che possa turbare anche il minimo equilibrio del proprio business) si sono erti a giustizieri delle espressioni e opinioni di chi li frequenta. Fino a trasformarsi in “delirio giustizialista”... qualcosa tipo “l'état c'est moi", la frase attribuita a Luigi XIV, re di Francia nel XVII secolo.

I social sono importanti. Attraverso essi passano opinioni che altrimenti non troverebbero spazio se non dopo i filtri dei vari padroni dei media. E noi - comuni mortali - siamo sottoposti alla loro discrezione, con regole imposte anche ben oltre le leggi dei nostri Stati, con verdetti spesso incontestabili. E’ bene che ce ne rendiamo conto.

Il caso del bacio gay/Pillon (anche se il senatore è favorevole alla censura verso le opinioni diverse dalle sue) è ridicolo e tragico per il fatto di essere stato oggetto di contestazione. Giuridicamente inconsistente (l'opinione di chi ritiene faccia male ai bambini è una delle tante paranoie omofobe diffuse), al massimo, se la parte lesa (la Rai) l’avesse ritenuto opportuno avrebbe potuto essere presentato un ricorso giudiziale per diffamazione…. ma è degradante e pericoloso che le opinioni (di qualunque tipo esse siano), censura sulla censura nel nostro caso, debbano essere così martoriate. Qualcuno potrebbe dire che Twitter/X è un privato e fa quel che vuole…. ma dovrebbe essere compito prioritario dello Stato e delle leggi garantire/impedire che questi strumenti, diventati di massa e canale privilegiato per la comunicazione degli altrimenti esclusi, si sostituiscano alla Giustizia.



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