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Religioni e libertà. L’affidabilità dei governanti italiani
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3 settembre 2023 10:48
 

Qualcosa non torna quando, leggendo il nostro ministro degli Esteri, Antonio Tajani, lo facciamo a Rimini o Pechino.

Rimini, 23 agosto. Festa di Comunione e Liberazione. Essere maggioranza religiosa comporta imporre la fede cosiddetta dominante (ndr. la cattolica romana) ovunque. Il crocifisso - secondo Tajani - va mantenuto nelle aule scolastiche e in tutti gli uffici pubblici, simbolo di identità e di forza (Adnkronos).

Pechino 3 settembre. "Appena arrivato in Cina ho voluto partecipare alla Messa nella bella Cattedrale del Nord a Pechino. Inizio la visita, sottolineando i nostri valori: il dialogo e il rispetto della libertà religiosa è alla base della nostra civiltà e il fondamento della convivenza pacifica" (Ansa).

La libertà propria prima di tutto. Vantandola come simbolo quando è repressa (i cattolici, confessione minoritaria in Cina, sono talvolta perseguitati in questo Paese). Vantatandola come simbolo di forza che si deve imporre sulle altre religioni quando, come in Italia, è la cosiddetta maggioritaria, stabilita anche dall’art.7 della Costituzione che, tra i principi fondanti della nostra Repubblica, prevede anche i Patti lateranensi.

Sembra, come fa il nostro ministro, che considerare l'obbligo di ostentazione del crocifisso nei luoghi pubblici sia espressione di libertà religiosa… ma qualcosa ci sfugge.

Poi dicono che la nomea degli italiani all’estero è di inaffidabilità. Governo in questo caso. Governo.

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