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 ITALIA - ITALIA - Agcom condanna Rai per silenzio su carceri e giustizia
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Notizia 
12 settembre 2012 10:51
 
L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, con la delibera n. 354/12/CONS, ha accertato l’inottemperanza da parte della RAI a un precedente provvedimento della stessa Agcom con cui la Concessionaria di servizio pubblico era stata richiamata a informare e approfondire la situazione della giustizia e delle carceri italiane.

Dopo che per più di un anno la RAI ha ignorato il richiamo, l’Agcom ha adesso ordinato di “assicurare la trattazione delle iniziative intraprese dai Radicali e dal loro leader Marco Pannella sul sovraffollamento delle carceri in programmi di approfondimento che, per congrua durata e orario di programmazione, risultano maggiormente idonei a concorrere adeguatamente alla formazione di una opinione pubblica consapevole su temi di attualità di rilevante interesse politico e sociale, entro il termine di quattro mesi a decorrere dal mese di settembre 2012”. Nel mirino trasmissioni di grande ascolto come Ballarò, Che tempo che fa o Porta a Porta in prima serata. Se la Rai non ottempererà all’ordine dell’Agcom è prevista una sanzione da 250 mila euro sino alla sospensione dell’attività.

A seguito della condanna, il Segretario di Radicali italiani, Mario Staderini, e il deputato radicale Marco Beltrandi, componente della Commissione di vigilanza, hanno oggi scritto una lettera al Presidente e al Direttore generale della Rai sottolineando che “non è questione che riguarda un soggetto politico, quello Radicale, bensì un tema di fondamentale importanza rispetto al quale il servizio pubblico è venuto meno ai suoi obblighi, impedendo all’opinione pubblica di conoscere e di approfondire una questione sociale e politica dagli evidenti e gravi riflessi negativi sullo Stato di diritto, valutabili anche in termini di mancata crescita economica”.

Staderini e Beltrandi, nel ricordare la strutturale violazione da parte della RAI delle norme vigenti in materia di informazione e comunicazione politica, hanno quindi chiesto ai vertici RAI di esercitare le loro prerogative "affinché la Rai ottemperi tempestivamente agli obblighi cui è tenuta per legge e per le decisioni dell’Autorità.”
 
 
 
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