Un blogger e professore franco-vietnamita e' stato condannato, lo scorso 10 agosto, a tre anni di prigione e tre successivi anni di arresti domiciliari con l'accusa di tentativo di rovesciamento del governo vietnamita.
Dopo il suo arresto, il 13 agosto 2010, la Francia era intervenuta palesando le sue preoccupazioni per Pham Minh Hoang che, fin dal 1973 viveva in Francia e, dopo ventisette anni, era tornato nel proprio Paese, dove insegnava matematica all'Universita' politecnica.
Nel processo che ha subito, il giudice ha valutato le iniziative di quest'uomo di 56 anni “gravi e una minaccia per la sicurezza nazionale”: ha scritto 33 articoli con lo pseudonimo di blogger Phan Kien Quoc, dove in generale si nuoceva all'immagine del Vietnam.
Hoang si e' cosi' difeso: “I miei scritti non volevano mettere in cattiva luce nessuno. Io ho solo posto dei dubbi su cio' che di negativo c'e' nella societa' e credo che il mio Paese abbia bisogno di maggiore democrazia”. “Se avessi saputo che avrei potuto essere perseguito per questo, non lo avrei fatto”, ha aggiunto chiedendo l'indulgenza della Corte. Ha comunque riconosciuto di far parte di un'organizzazione che si chiama “Viet Tan”, basata in Usa, organizzazione che Hanoi considera come terrorista. Hoang ha precisato che invece l'obiettivo di questa organizzazione e' promuovere la democrazia con metodi pacifici.