La polizia iraniana ha lanciato in questi giorni l'ennesima campagna contro le antenne satellitari per ricevere le televisioni straniere, messe al bando gia' da una quindicina d'anni nella Repubblica islamica con un divieto che pero' e' ignorato da moltissimi utenti.
Secondo la stampa di Teheran, duemila antenne sono state sequestrate in un solo giorno in operazioni compiute dalle forze dell'ordine nel quartiere di Shahrak-e-Qods, nel nord-ovest della capitale. E altre operazioni del genere vengono minacciate.
'Gli interventi dei nostri agenti - ha detto il vice capo della polizia, generale Ahmad Reza Radan, citato oggi dal quotidiano Iran News - non saranno limitati ad aree particolari.
Penso che la gente vuole che la legge sia applicata e non esiteremo a farla rispettare'.
E' dalla meta' degli anni '90 che in Iran e' vietata la ricezione di televisioni satellitari, molte delle quali, in lingua iraniana ma con base all'estero, trasmettono programmi considerati offensivi della morale islamica o politicamente contrari alla Repubblica islamica. Ma nelle grandi citta' i tetti e le terrazze pullulano di antenne proibite.
Periodicamente la polizia effettua operazioni per il loro sequestro e coloro che sono trovati in possesso delle parabole sono normalmente condannati a una multa. Ma nuove antenne prendono quasi sempre il posto di quelle sequestrate.