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Le autorità iraniane hanno chiuso il magazine degli studenti dell'Università di Teheran 'Sobh-e Farda', che nei giorni aveva pubblicato sulle sue pagine un articolo in difesa del rapper iraniano
Shahin Najafi, colpito da una fatwa dell'ayatollah di Qom, Safi Golpayegani.
Lo ha riferito il sito d'informazione
Baztabemrooz.ir
Il rapper e' stato accusato dall'ayatollah di blasfemia nei riguardi del decimo imam sciita Ali Ibn Muhammad, noto come Naqi. Ed e' proprio intolato 'Naqi' il pezzo satirico di Najafi che ha fatto scandalo nella Repubblica Islamica, provocando la reazione del clero ultraconservatore. Nel brano al centro delle polemiche, come in tutti i suoi lavori, l'artista affronta tematiche scomode per il governo come la poverta' della popolazione, la censura, il lavoro minorile e il boom della droga tra i giovani.
Dopo la fatwa di Golpayegani, il sito religioso 'Shia Online' ha promesso una ricompensa di 100mila dollari per chi uccidera' il rapper, costretto nel 2005 per motivi politici e le pressioni della censura a lasciare il suo Paese per la Germania.