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 ITALIA - ITALIA - Condanna Google ragazzo disabile. Le motivazioni della sentenza
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Notizia 
12 aprile 2010 14:46
 
Non puo' esistere 'la 'sconfinata' prateria di internet dove tutto e' permesso e niente puo' essere vietato': lo scrive il giudice di Milano, Oscar Magi, nelle motivazioni della sentenza di condanna di tre dirigenti di Google, per violazione della privacy, in relazione ad un filmato che riprendeva un minore disabile insultato in una classe. Filmato che venne caricato sul famoso motore di ricerca.
Il giudice, nelle 111 pagine di motivazioni, spiega che 'esistono, invece, leggi che codificano comportamenti e che creano degli obblighi; obblighi che, ove non rispettati, conducono al riconoscimento di una penale responsabilita''. Dunque, per il giudice monocratico della quarta sezione penale, 'non esiste' la 'sconfinata prateria di internet (...) pena la scomunica mondiale del popolo del web'.
Il reato per cui sono stati condannati i tre manager di Google per il tribunale di Milano risiede, tra l'altro, nel fatto che da parte della societa' c'e' stato lo sfruttamento commerciale del video pubblicato sul web. "In parole semplici - spiega il giudice nella sentenza - non e' la scritta sul muro che costituisce reato per il proprietario del muro ma il suo sfruttamento commerciale puo' esserlo, in determinati casi e determinate circostanze".
"Non vi e' dubbio che perlomeno parte del trattamento dei dati immessi a Torino sia avvenuto fuori dall'Italia, in particolare negli Usa, luogo dove hanno indubitabilmente sede i server (cioe' le macchine che trattano e immagazzinano i dati) di proprieta' di Google Inc."
 
 
 
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