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 U.E. - U.E. - Corte Ue: Il divieto di portare in modo visibile segni religiosi, filosofici o spirituali sul luogo di lavoro non costituisce una discriminazione diretta
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Notizia 
13 ottobre 2022 9:56
 
La regola interna di un’impresa che vieta di indossare in modo visibile segni religiosi, filosofici o spirituali non costituisce una discriminazione diretta se applicata in maniera generale e indiscriminata
Secondo la Corte, la religione e le convinzioni personali devono essere considerate un solo e unico motivo di discriminazione, altrimenti pregiudicando il quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro stabilito dal diritto dell’Unione, più in particolare dalla direttiva 2000/78
Sentenza della Corte nella causa C?344/20 | S.C.R.L. (Abbigliamento con connotazione religiosa)
In allegato il comunicato stampa in italiano
 
 
 
 
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