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 ITALIA - ITALIA - Droga. Un corto del Governo al festival di Venezia
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Notizia 
5 settembre 2011 19:30
 
'La vita e': e' il titolo di un 'corto' anti droga presentato questa mattina, nell'ambito della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, nato da un'idea del sottosegretario Carlo Giovanardi.
'Sin dall'inizio - ha detto il senatore - abbiamo creduto fortemente in questa iniziativa e, con un video della durata di soli 3 minuti, abbiamo voluto ribaltare e, nel contempo, cancellare l'immagine della droga come scorciatoia per il piacere e la felicita', affermando che essa e' distruttiva e porta ad un peggioramento della qualita' della vita, della stima di se stessi e della considerazione da parte degli altri.
Crediamo inoltre che la presentazione del filmato alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia rappresenti il giusto riconoscimento per un prodotto che racchiude in se' un forte valore sociale. Durante questi mesi - ha concluso Giovanardi - abbiamo monitorato l'andamento della campagna ed i risultati hanno confermato che lo spot ha funzionato soprattutto tra i giovani, grazie all'incisivita' delle immagini e al contenuto del messaggio che e' stato chiaro e inequivocabile'.
Sono intervenuti, tra gli altri, don Antonio Mazzi, fondatore della comunita' Exodus, e, in qualita' di testimonial, l'attore Giuseppe Fiorello e il cantante Nek che ha prestato gratuitamente una delle sue canzoni, 'E da qui', per accompagnare le immagini del video.

Manifestazione dei Radicali che, fuori dalla sala Pasinetti dove veniva presentato il corto 'antidroga' hanno mostrato cartelli dove c'era scritto tra l'altro 'Giovanardi non ci casco io preferisco Vasco' (con riferimento in particolare alle prese di posizione sulla marijuana). I radicali hanno fra l'altro contestato la 'misoginia' dello spot, nel quale si vede una bella donna che 'da' la morte'.

"Giovanardi si e' inventato uno spot tv (gia' on air) in cui una bella donna si trasforma in un vampiro che morde un ragazzo, con piccolo quantitativo di marjia, al collo e rappresenta in questo modo la 'droga che ti uccide'. (Non e' mai morto nessuno a causa di uso o abuso di marjia!!). I radicali a Venezia stanno manifestando contro questo spot oltretutto misogino, odia pure le donne Giovanardi se le vede come vampiri...". E' quanto ha postato oggi sul suo blog Vasco Rossi.

"Dopo la sparata odierna di Vasco Rossi, che su facebook avrebbe pubblicato un post nel quale si contesta una pubblicita' contro la droga affermando che 'non e' mai morto nessuno a causa di uso o abuso di marjia', il Codacons ha deciso di rivolgersi alla Polizia Postale, chiedendo la chiusura della pagina Facebook dell'artista". E' quanto chiede il Codacons in una nota in cui spiega: "Non vogliamo essere ne' bigotti, ne' censori - spiega il presidente Carlo Rienzi - ma Vasco Rossi non e' certo un intoccabile, e riteniamo eccessiva la sua ultima esternazione sulla droga".
Per l'associazione, "si tratta di una dichiarazione diseducativa e addirittura pericolosa, specie se si considera che il pubblico del cantante e' composto in larga parte da giovanissimi. Un artista del suo calibro, proprio per l'elevato seguito di fan, non puo' abbandonarsi con tanta superficialita' ad affermazioni a favore della droga, e soprattutto non puo' scrivere che l'abuso di marijuana non porta alla morte, perche' cosi' facendo lancia un messaggio sbagliato e pericoloso".

"Bigotti" e "censori". Cosi' il radicale Silvio Viale definisce i rappresentanti del Codacons, che hanno chiesto alla Polizia Postale di chiudere la pagina Facebook di Vasco Rossi dopo la pubblicazione di un post in cui il rocker contesta lo spot contro la droga targato Giovanardi.
"Mi stupisco che non chiedano alla polizia postale - dice Viale - di chiudere anche tutti i siti radicali, che riportano da sempre e ampiamente le stesse posizioni di Vasco Rossi. Che non sia mai morto nessuno per intossicazione da marijuana - prosegue l'esponente radicale - e' un dato scientificamente certo e la campagna antiproibizionista dei radicali come quella di Vasco Rossi non ha mai inteso promuovere il consumo di droghe, ma difendere i consumatori e la societa' dai danni dei proibizionismo".
"E' il proibizionismo - conclude Viale - che uccide molto piu' delle droghe e che devasta la societa'. A Vasco Rossi il ringraziamento e la solidarieta' dei radicali. Al Codacons la richiesta di una dignitosa marcia indietro".
 
 
 
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