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 MESSICO - MESSICO - Narcoguerra. Governo e Stati per l'autocensura dell'informazione sui fatti di narcotraffico
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Notizia 
6 maggio 2013 9:50
 
La Segreteria del Governo, il mese scorso, ha approvato con i Governi degli Stati una direttiva chiamata “Nueva Narrativa en Materia de Seguridad” (nuova normativa in materia di sicurezza), che e' venuta in possesso del quotidiano El Pais, con la quale si impone una informazione che non esalti le figure dei delinquenti arrestati e supporti il coordinamento tra le diverse forze di sicurezza.
L'obiettivo e' di dare un contributo all'obiettivo di riduzione della violenza che si e' dato il Governo, informando sugli sviluppi “per la prevenzione dei crimini, ricostruendo il tessuto sociale a la partecipazione dei cittadini”.
Particolarmente concrete sono le raccomandazioni per evitare “l'apologia della violenza e del crimine”. “Le immagini degli omicidi, le armi e le attrezzature dei delinquenti danno una mano agli stessi”, e' scritto nel testo, “ogni volta che spaventano la popolazione e aggravano il suo disagio; e nel contempo indeboliscono la partecipazione dei cittadini”. Inoltre: “I delinquenti hanno conquistato nella societa' una sottocultura che li esalta. L'uso di pseudonimi, nomi delle bande e altri codici specifici dei criminali rendono positive le loro cause”. Concetti e aggettivi come capoccia, organizzazione criminale, operatore finanziario, sicario, cartello, etc. contribuiscono a dare l'impressione che facciano parte di una élite sociale encomiabile”.
Pertanto la Segreteria del Governo chiede di porre enfasi “ai benefici della strategia e non alle singole operazioni”, “evitare il piu' possibile di mostrare la ricchezza e il potere militare dei criminali”, “chiamarli esclusivamente coi loro nomi” e di non fare “presentazioni dal vivo, soprattutto in occasioni in cui e' possibile che i delinquenti appaiano sorridenti e con atteggiamento di sfida”. “Comunque devono essere mostrati sconfitti e battuti”.
Durante i sei anni del governo di Felipe Calderon (2006-2012) le catture dei narcotrafficanti venivano presentate all'opinione pubblica con dovizia di particolari, esibendo il loro armamento, il denaro e la droga sequestrati. Ci sono stati casi in cui il presunto delinquente rilasciava interviste. Una situazione che provocava effetti controproducenti, secondo alcuni esperti in sicurezza come il generale colombiano e consigliere del presidente Pena Nieto, Oscar Naranjo che, in una intervista al quotidiano El Pais, ha rilevato gli aspetti negativi nel rilevare le diverse competenze dei corpi di sicurezza -Esercito, Marina, Polizia Federale, etc- perche' dava meriti alle diverse istituzioni e non al Governo nel suo insieme.
Oggi, il Governo del PRI ritiene “indispensabile” un “metodo di informare sulle azioni dello Stato”, in cui si supporti la professionalita' delle forze di sicurezza e si tenga in molta considerazione che “il legame della societa' con le strategie di sicurezza e' la cosa piu' importante”, per cui “si richiede uno sforzo nazionale dove il risultato sia frutto della responsabilita' e dei meriti di tutti”.
Il novo modo di informare che propone il Governo ha, secondo il quotidiano El Pais, dei rischi: che si minimizzino i fatti e che cresca l'autocensura, come gia' avviene in diverse pubblicazioni del Paese che, da alcuni mesi, a fronte della minaccia dei narcos, la mancanza di protezione da parte delle autorita' e la scarsa tendenza del governo ad informare su questo tema, hanno portato ad un calo di informazioni sul crimine organizzato. Dallo scorso venerdi' ad oggi, 40 persone sono morte in tutto il Paese.
 
 
 
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