testata ADUC
 RUSSIA - RUSSIA - Pussy Riot. Confermata condanna in appello, ma una viene liberata
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
10 ottobre 2012 18:12
 
Confermata oggi in un processo d'appello lampo la pena a due anni di galera per le tre musiciste della punk band Pussy Riot accusate di una dissacrante preghiera anti Putin nella cattedrale di Mosca.
Ma a sorpresa, e in modo controverso, la corte ha concesso la condizionale e liberato in aula Iekaterina Samutsevich, 30 anni, la piu' 'vecchia' del gruppo. Nessuna dissociazione, ne' riconoscimento di colpa di fronte ad accuse che vanno dal teppismo all'istigazione dell'odio religioso: i giudici hanno semplicemente accolto la tesi del suo nuovo difensore, Irina Khrunova, la quale ha sottolineato come 'Katia' non abbia partecipato alla performance perche' era stata fermata dalle guardie prima che prendesse in mano la chitarra. Ma in tal caso non si vedono attenuanti e semmai sarebbe stata piu' plausibile un'assoluzione per non aver commesso il fatto. I giudici invece, secondo alcuni osservatori, sembrano aver voluto dividere il gruppo o dare l'impressione di una frattura nel trio.
'Nessuna divisione tra le ragazze e tra noi avvocati, Katia non riconosce la colpa', ha tagliato corto a fine processo l'avvocato di Katia. 'Devo rispondere di quello che ho fatto personalmente', aveva insistito in aula anche l'imputata, trovando un'inattesa sponda in un avvocato di parte civile, che aveva invitato i giudici ad esaminare la responsabilita' individuale delle tre giovani. Katia, come la chiamano gli amici, ha esultato alla lettura della sentenza, alzando il pugno.
Nadezhda Tolokonnikova, 22 anni, considerata la leader del trio, e Maria Aliokhina (24), si sono felicitate con lei nella gabbia di vetro e l'hanno abbracciata ma hanno tradito una malcelata stizza quando si sono sentite confermare la pena. I loro avvocati hanno gia' preannunciato ricorso, dicendosi pronti a rivolgersi anche alla corte europea dei diritti dell'uomo.
'Certo che sono contenta, ma sono triste per le mie compagne', ha osservato Katia inseguita da una folla di giornalisti all'uscita del tribunale, dove e' stata abbracciata dal padre e dagli amici. Tra una decina di giorni le sue amiche saranno trasferite in una colonia penale, probabilmente lontano da Mosca. Ma, ha promesso Maria in aula, 'non staremo zitte neppure se ci manderanno in Siberia o in Mordovia.
Durante l'udienza le tre 'Pussy', pur scusandosi nuovamente con quanti si sono sentiti offesi dal loro gesto, si erano dichiarate 'prigioniere politiche' e avevano giocato in attacco criticando persino Putin. 'Vorrei reagire alle parole di Vladimir Vladimirovich, il presidente del nostro Paese trova volgare il nome del nostro gruppo in russo, che si traduce come la 'rivolta delle gattine', io invece credo non sia piu' volgare della sua frase 'inseguiremo e ammazzeremo i terroristi sino nel cesso'', ha detto, ricordando un'espressione del gergo malavitoso usata da Putin nel 1999 e suscitando le risate del pubblico. Il presidente del tribunale ha cercato di farla tacere ricordandole di attenersi alla materia del processo.
Anche Nadezhda ha lanciato uno strale contro il leader del Cremlino, sostenendo che il suo terzo mandato presidenziale 'porta ad una crescita dell'instabilita', alla guerra civile'.
Anche qui, il presidente del collegio e' dovuto intervenire ancora per interromperla. 'Non volevamo offendere i credenti, volevamo solo esprimere la nostra protesta contro la fusione tra i leader religiosi e politici del nostro Paese', ha proseguito la musicista della band, che ha sempre motivato la sua performance contro il sostegno del patriarca Kirill alla candidatura di Putin al Cremlino. Infine, nessun pentimento, come chiesto dalla Chiesa ortodossa in cambio della clemenza: 'E' inaccettabile, e' una specie di ricatto', ha spiegato Maria, aggiungendo che il pentimento e' una questione personale.
Alla vigilia dell'appello, Putin aveva confidato in una intervista tv per i suoi 60 anni di ritenere 'corretta' la pena inflitta alle tre Pussy Riot. Un intervento che la difesa ha denunciato oggi come una 'indebita pressione' sulla giustizia. Ma, stando ai sondaggi, la maggioranza dei russi la pensa come il presidente: secondo l'istituto indipendente Levada, il 35% ritiene appropriata la pena di due anni, il 35 la considera troppo mite e solo il 14% la ritiene eccessiva.
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS