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ALIMENTI ALLA DIOSSINA.
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Comunicato 
7 giugno 1999 0:00
 
COMINCIA LA CONFUSIONE E I CONSUMATORI SONO INTIMORITI E NON SANNO A CHI DARE ASCOLTO. L'ADUC CHIEDE UN NUMERO VERDE ISTITUZIONALE CHE DIA INFORMAZIONI, ALTRIMENTI CONVIENE ASTENERSI DAL MANGIARE TUTTO CIO' CHE ABBIA UN MINIMO SOSPETTO.

Firenze, 7 Giugno 1999. Gli alimenti contaminati dalla diossina, oltre agli allevatori e distributori, stanno cominciando a fare le loro vittime anche tra i consumatori.
Cosi' interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Per il momento si tratta di vittime della non-informazione o disinformazione. Non perche' i vari organi di stampa non informano, anzi bisogna riconoscere che un'opera meritoria (a parte alcuni inevitabili accenti esagerati) e' in corso, ma perche' le autorita' sanitarie brancolano senza dare informazioni precise.
Il tono delle telefonate che giungono ai nostri uffici e' tra i piu' vari: "ma che devo fare con il latte per i bambini", "ho una dieta a basi di carni bianche, ma non capisco cosa fare", "se mi voglio rinfrescare non devo mangiare il gelato?" "ma tutti i prodotti che contengono latte sono pericolosi?". Una serie di domande a cui il consumatore avrebbe bisogno di una risposta, che non e' certo quella che gli puo' dare un'associazione come la nostra, ma solo l'autorita'. Siamo coscienti che questa autorita' e' spesso arrivata in ritardo (nube tossica di Chernobyl, morbo della mucca pazza, vino al metanolo ….), e quindi non e' una certezza ma solo un'indicazione; ma questo ci basterebbe, perche' sarebbe un punto d'inizio, uno stimolo anche perche' l'autorita' stessa faccia meglio.
Quello che chiediamo al ministero e' di prendere coscienza che siamo in un momento molto delicato e difficile e che non conviene fare i soliti comunicati rassicuranti che non dicono nulla e che non convincono alcuno.
Crediamo sia urgente attivare un'unita' di crisi che raccolga tutte le informazioni possibili, e che metta a disposizione dei consumatori piu' numeri verdi a cui attingere informazioni: sulla situazione e sui comportamenti preventivi da tenere.
I consigli di consumare solo "made in Italy" vuol dire molto poco, perche' ci sarebbe da verificare le condizioni igienico-sanitarie dei prodotti che hanno contribuito a determinare cio' che, alla fine, arriva sul mercato.
Pertanto, in assenza di queste provvedimenti urgenti del ministero della Sanita' e del Governo, e in mancanza di informazioni sui controlli effettuati negli ultimi sei mesi in tutto il territorio nazionale, non resta che fare a meno di cibarsi con tutto cio' che
 
 
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