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INFLAZIONE IN CONTINUO AUMENTO
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Comunicato 
31 marzo 2000 0:00
 


SONO I RISULTATI DI UNO STATO CHE, RAFFORZANDO AL SUA PRESENZA, CONTINUA AD INTERVENIRE SUGLI EFFETTI E NON SULLE CAUSE DELL'INFLAZIONE.

Firenze, 31 Marzo 2000. L'Istat ha comunicato i dati provvisori dell'inflazione per il mese di marzo: 2,5% in piu' rispetto allo stesso mese dell'anno scorso.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito
Al di la' del dato complessivo -2,5%- di aumento (con la dovuta tara che occorre sempre fare visto la dubbia rispondenza alla quotidianita' dei componenti del paniere) e' sintomatico rilevare che l'unico comparto in controtendenza, e' quello delle comunicazioni: -4,5%: un settore che vive una sua stagione felice grazie ad un processo di privatizzazione e liberalizzazione che, pur con i tradizionali trucchetti dello Stato monopolista che non si vuole rassegnare alla sua uscita di scena, e' tale a livello mondiale, seguendo un trend in cui l'economia italiana fa solo la parte dell'attore e non certo del protagonista.
Si notano, e anche molto, le percentuali del comparto abitazioni, acqua, elettricita' e combustibili (+5,4%), trasporti (+4,8%), servizi sanitari e spese per la salute (+2,9%), alberghi ristoranti e pubblici esercizi (+3,1%) che sono tutti legati alle scelte di politica nazionale (anche la benzina -nonostante la politica Opec- grazie al suo carico fiscale di quasi il 75%).
Mentre sono contenuti quelli dei prodotti alimentari e bevande analcoliche (+0,8%), che sono tra i piu' condizionati dalla globalizzazione dell'economia, su cui le scelte nazionali sono solo conseguenze di altre scelte da parte di aziende multinazionali.
Il resto, a parte "ricreazione, spettacoli e cultura" (+0,1), gira intorno alla media complessiva.
Quindi abbiamo un inflazione che riesce ad essere grosso modo negli impegni Ue solo grazie alle politiche economiche decise all'esterno del nostro Paese, perche' i picchi rilevati sono ridimensionati solo grazie alle Comunicazioni e alla bassa performance degli alimenti.
Verrebbe spontanea una battuta: perche' il nostro Governo non affida tutta la gestione ad aziende esterne dal suo controllo, visto i buoni risultati che si conseguono quando cio' accade, limitando la sua presenza ad atti notarili?
Una battuta che potrebbe non essere tale se il Governo avesse scelto la strada della liberazione dell'economia. Ma cosi' non e', perche' in questi anni e' in atto una delle piu' grandi beffe dell'economia, dove lo Stato sta sostituendo la sua presenza di imprenditore con quella di azionista, con tante "piccole" Iri a cui lui detta le regole del mercato.
Siamo eccessivi? Valga per tutti il continuo intervenire del Governo sugli effetti e non sulle cause dell'inflazione, come con il recente disegno di legge che ha bloccato le tariffe Rcauto ed ha stabilito i massimali per il danno biologico, dove, alla fine, gli unici penalizzati sono utenti e assicuratori, mentre lui spaccia il tutto come grande iniziativa, giocando sul fatto di avere un'informazione (specialmente pubblica -Rai) addomesticata alla sua propaganda.
 
 
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