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LIBERTA' DI STAMPA:
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Comunicato 
17 maggio 1999 0:00
 
PROCESSATO IL PRESIDENTE DELL'ADUC MENTRE L'ITALIA DAL 12.o SCENDE AL 51.o POSTO NELL'INDAGINE ANNUALE DI FREEDOM HOUSE SULLA LIBERTA' DI STAMPA NEL MONDO. L'ALLARME CHE L'ADUC AVEVA LANCIATO L'ANNO SCORSO ERA PURTROPPO REALISTICO.

Firenze, 17 Maggio 1999. Freedom House -un'associazione Usa che pubblica varie indagini sui diritti civili- lo scorso 29 aprile ha pubblicato il suo rapporto annuale sulla liberta' di stampa nel mondo, basandosi su quattro parametri: leggi e regolamenti che influenzano le notizie, pressioni politiche e controlli, influenze economiche, atti repressivi.
L'Italia, dal 12.o posto del 1997, nel 1998 e' passata al 51.o (ex-aequo con Sud Africa, Corea del Sud, Papua Nuova Guinea, Trinidad and Tobago, Ungheria e Israele), penultima tra i Paesi Ue (la Grecia sta peggio), e facendosi scavalcare, oltre che da quasi tutti i Paesi cosiddetti occidentali (il Paese piu' libero del mondo e' la Norvegia, seguito da Bahamas e Svizzera), anche da Bolivia, Cile, Mali, Mauritius, Guyana, Isole Solomon, Taiwan e altri. La situazione e' diventata tale perche' -come si legge nell'indagine- molti quotidiani sono legati al business industriale; il piu' grande quotidiano di informazione (Corsera) e l'altrettanto sportivo (Gazzetta dello Sport) e un altro grande quotidiano (La Stampa) sono proprieta' della Fiat; i partiti, con la commissione governativa, controllano le tv; tre canali Tv di Stato sono divise tra i partiti; ci sono state una serie di violenze e arresti di giornalisti (durante il funerale di un leader anarchico, e durante le manifestazioni per il leader kurdo Ocalan).
Purtroppo, commentando l'anno scorso il rapporto del 1997, l'avevamo previsto, proprio per quello che veniva messo in atto in quei mesi contro la liberta' di stampa: la denuncia dell'Osservatorio di Pavia sul non-pluralismo alla RaiTv; la denuncia del presidente della Commissione parlamentare di vigilanza RaiTv sull'occupazione della stessa da parte dei partiti di Governo; l'avvio di GrParlamento della Rai in violazione delle norme stesse che la istituivano (non solo informazione parlamentare, ma fotocopia di RadioRadicale, con palese abuso anche di posizione dominante); la continua proroga del piano di assegnazione delle frequenze a tutto vantaggio di monopoli e oligopoli.
E mercoledi' 19 maggio, a Firenze, il presidente nazionale dell'Aduc, Vincenzo Donvito, sara' giudicato in Pretura per il reato di distribuzione di stampa clandestina: nel 1996, in un'iniziativa dei Club Pannella, distribuiva un giornale senza che il direttore fosse iscritto all'ordine dei giornalisti: una disobbedienza civile per evidenziare l'incostituzionalita' di tale obbligatorieta' e il conseguente limite per la liberta' di stampa e di opinione.
Cosi' lo stesso presidente dell'Aduc commenta. "Due fatti strettamente legati e non casuali, perche' al deterioramento della liberta' di stampa segnalatoci dall'indice di Freedom House, corrisponde un'azione della magistratura che sicuramente dara' il suo pesante contributo per ulteriori peggioramenti di questo indice. Ma non esecriamo l'azione della magistratura, anzi -proprio perche' sollecitata con un preciso atto di disobbedienza civile- auspichiamo che vada fino in fondo, condannando o, se riterra' la legge contraria alla Costituzione, assolvendo e, di fatto, condannando il legislatore. Evidenziamo, invece, l'esistenza di queste leggi contro la liberta' di stampa e di opinione, in un Paese in cui il Presidente del Consiglio si e' piu' volte dichiarato contrario all'obbligo di iscrizione all'ordine dei giornalisti per la responsabilita' di un giornale, ma che,

 
 
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