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MANCATA LIBERALIZZAZIONE SERVIZI AEROPORTUALI.
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Comunicato 
29 maggio 1999 0:00
 

LA COMMISSIONE EUROPEA HA ACCETTATO UN RICORSO DELL'ADUC COME DENUNCIA FORMALE CONTRO L'ITALIA PERCHE' HA DECRETATO UNA LEGGE CHE CONFERMA LA SITUAZIONE MONOPOLISTA ATTUALE

Firenze, 29 Maggio 1999. La Commissione Europea, direzione del trasporto aereo, a firma del suo direttore Michel Ayral, ha comunicato all'Aduc di aver registrato come denuncia formale contro l'Italia un ricorso fatto dall'associazione stessa sulla legge italiana per la liberalizzazione dei servizi aeroportuali. Nel frattempo, l'Italia ha comunicato alla Commissione il Decreto Legislativo n.18/99 come misura di trasposizione della Direttiva comunitaria 96/67 nell'ordinamento italiano, e la Commissione sta esaminando la compatibilita' di queste disposizioni con quanto richiesto dalla Direttiva.
Secondo l'Aduc il decreto di liberalizzazione dei servizi di assistenza a terra degli aeroporti e' in contrasto con la direttiva comunitaria e con le norme sulla concorrenza e il mercato, previste dalla legge 287/90.
Il ricorso, dello scorso aprile, oltre che alla Commissione Trasporti era stata presentato anche a quella per la Politica dei Consumatori e all'Autorita' italiana garante della concorrenza e del mercato (Antitrust).
Il decreto governativo, per l'Aduc, limita fortemente l'accesso di nuove societa' -diverse dalle attuali- alla gestione dei servizi aeroportuali (per esempio c'e' l'obbligo di un capitale sociale pari al 25% del presumibile giro d'affari); inoltre consente agli attuali gestori di scaricare sui subentranti una serie di oneri proprio della loro gestione, come -per esempio- la tutela dei livelli occupazionali, con l'obbligo di assumere la manodopera eccedente. E ancora: la limitazione all'autoassistenza, cioe' alla possibilita' per i vettori di svolgere i servizi di assistenza a terra per proprio conto.
Si tratta -commenta il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito- di un decreto che, non aprendo alla concorrenza, procrastina la situazione odierna di disservizi e disagi per l'utente e per i vettori. La maggiorparte dei ritardi dei voli crediamo sia da imputare ad una gestione bloccata e non-dinamica dei servizi aeroportuali, che premia rendite di posizione ed equilibri di potere sindacale piuttosto che qualita' del servizio, facendo pagare sempre l'utente finale, che diventa cosi' un ostaggio senza alternative.
Il ricorso alla Commissione Trasporto dell'Ue, accettato come denuncia formale contro l'Italia, diventera' la cartina tornasole di un sistema di assistenza al trasporto aereo che, spacciato come moderno ed europeo, sta invece solo cercando nuove leggi di conferma dell'esistente.
Infine, fiduciosi, ci chiediamo se sapranno fare altrettanto anche alla Commissione
 
 
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