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MINISTRO VERONESI E LEGALIZZAZIONE DROGHE
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Comunicato 
28 novembre 2000 0:00
 

GRAZIE PER IL SUO INTERVENTO, MA ORA DALLE PAROLE BISOGNA PASSARE AI FATTI Firenze, 28 Novembre 2000. Il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito, ha cosi' commentato l'intervento del ministro della Sanita' Umberto Veronesi alla conferenza nazionale sulla droga in corso a Genova.
Grazie signor ministro, del suo intervento: senza ideologie, senza preconcetti, senza pruriti, senza tatticismi di maggioranze politiche governative da tenere in piedi anche sulla pelle dei tossicodipendenti. Razionale, asciutto, semplice e chiaro, basato sulla scientificita' dell'esperimento, senza asservire la scienza a questa o quella ideologia.
Finalmente un ministro che affronta il problema per quello che deve essere: sanitario, con i fatti a conforto delle proprie iniziative, e l'occhio attento alle pratiche e ai successi delle nuove sperimentazioni in altri Paesi.
Una conferma che la lotta alla droga, per essere efficace, deve solo spogliarsi di tutti gli approcci educativi, e limitarsi a quelli sanitari e informativi. Vorremmo poter sentire questo argomentare anche dalle parole del ministro degli Interni, ma, per il momento, non sappiamo se sapra' affiancarsi al suo collega di Governo nel coraggio di riconoscere efficacia ai metodi del pragmatismo, razionalismo e diritto degli individui.
Ora, pero', signor ministro, aspettiamo che dalle parole lei passi ai fatti. Non ha il potere assoluto per farlo, ma e' sicuramente in una posizione che gli consente di farsi quantomeno ascoltare e valere, per far si' che tutti gli antiproibizionisti della domenica durante le feste dei giornali dei loro partiti, siano messi in un angolo e superati dalla sua limpidezza e schiettezza, e per far si' che non si continui a sacrificare, per la ragion di Stato e di Governo, la vita dei tossicodipendenti, il diritto di ognuno ad essere se' stesso e comportarsi di conseguenza.
Sapra', quantomeno, mettere il naso nei molti progetti di legge che, in Parlamento, giacciono dimenticati e che, in qualche modo, potrebbero aiutare ad uscire dall'attuale stallo?



LEGALIZZAZIONE EUTANASIA IN OLANDA

E IN ITALIA? TANTI DEMONI E UNA SOLA PROPOSTA … NEI CASSETTI DEL PARLAMENTO.

Firenze, 29 Novembre 2000. La Camera olandese ha legalizzato la pratica dell'eutanasia. Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Quando si riesce a discutere serenamente e umanamente della morte, e del diritto all'eutanasia (individuale e sanitario), si e' in presenza di un livello di civilta' e dignita' umana che non ha precedenti. La elusione del problema, e relativa demonizzazione di ogni discussione che prenda in considerazione la possibilita' di auto-intervento dei diretti interessati, e' invece un sintomo di violenta imposizione di modelli comportamentali che -per il fatto stesso di essere ritenuti giusti da qualcuno- sembra che debbano esserlo per tutti.
Questa e' la situazione in Italia, dove, per l'appunto, non si e' in grado neanche di sapere quale sia il fenomeno clandestino, e tutto viene relegato alle estemporanee sortite di questo o quel personaggio conosciuto, finanche al ministro della Sanita', sbattendole in qualche copertina, ma mai arrivando all'attenzione del legislatore.
E' evidente che siamo di fronte ad un diverso livello di approccio nel rapporto tra individuo e istituzioni. Nel caso olandese si cerca di metterle al servizio degli amministrati, mentre nel nostro caso avviene il contrario. E non e' la solita voglia di esteromania per sputare nel piatto in cui si mangia; e' solo una presa d'atto di qualcosa di importante che avviene in un Paese che e' tra i principali partner comunitari dell'Italia, dove al demonio si preferisce la ragione.
 
 
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