Firenze, 28 Luglio 2003. Nel nuovo codice della strada che dovrebbe essere approvato entro la fine di agosto, la proposta della responsabilita' del proprietario del mezzo che, avendo prestato lo stesso ad un guidatore irrintracciabile che ha commesso un'infrazione che prevede di sottrarre i punti alla patente, si vedrebbe sottrarre i punti alla propria patente, e' sicuramente tra quelle che lasciano piu' allibiti. E non sono pochi ad aver gia' manifestato piu' che una perplessita'.
Vediamo, nella pratica, cosa potrebbe succedere, e ci accorgeremo che non tutti i mali vengono per nuocere (!).
La nostra associazione e' proprietaria di un'automobile (Nissan Micra) che viene utilizzata per diversi spostamenti inerenti la nostra attivita', e quindi sono anche diverse persone che la usano. Se un domani dovesse essere approvata la norma di cui sopra, chi, alla guida dell'automobile, avesse commesso un'infrazione che prevede la sottrazione dei punti e non fosse stato fermato dagli agenti accertatori (e non fosse possibile, per il proprietario -cioe' l'Aduc-, individuarlo e denunciarlo all'autorita' ..), puo' stare tranquillo: perche' l'Aduc paghera' si' la multa, ma i punti non verranno sottratti ad alcuna patente. L'Aduc "ammanicata" con le autorita'? No, semplicemente che il responsabile legale dell'associazione e' il presidente -cioe' lo scrivente- che non e' dotato di patente, in quanto ha scelto per la sua mobilita' la bicicletta e i mezzi pubblici.
Ed ecco, quindi, che se passasse questa norma avremmo creato una categoria di privilegiati: i non-patentati. Che potrebbero -anche dietro pagamenti non eccessivi perche' il "mercato" non sarebbe avaro- prestarsi quali responsabili di piccole aziende societarie (proprio come alcuni che intestano il negozio alla moglie ..). Il nuovo codice, a fronte della mostruosita' giuridica che consentirebbe con questa responsabilita', quantomeno avrebbe creato (e per alcune situazioni legalizzato) una nuova attivita' lavorativa, cioe' il prestanome.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc