DISCOTECHE
CON UN SOLO COLPO IL GOVERNO SI APPRESTA A FARE UN DANNO QUADRUPLO, IMPONENDO ANCHE LA SUA MORALE PROIBIZIONISTA.

Firenze, 28 Marzo 2000. Un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dovrebbe fissare l'orario unico nazionale per l'apertura e chiusura delle discoteche.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Sara' contento il ministro degli Interni, Enzo Bianco, che con un solo colpo (la sua uscita di alcuni giorni fa) e' riuscito a creare un quadruplo danno: ai giovani che vogliono divertirsi, alle amministrazioni locali che vengono esautorate del loro potere previste da non sappiamo piu' quante "Bassanini", all'amministrazione centrale che mostra di essere schizofrenica passando da dichiarazioni su federalismo totale al piu' centralistico accentramento, ai gestori di discoteche che devono rivedere tutti i loro investimenti Ma come si fa a concepire un provvedimento del genere? Come si fa a pensare che gli orari di una discoteca in un centro storico possano essere gli stessi di un'altra situata in una periferia isolata?
Probabilmente cio' succede perche' con la legge non si vuole regolamentare un'attivita' economica e di svago, ma imporre la morale del "tutti a letto presto". Non ci si pone il problema che i disagi connessi alla frequentazione delle discoteche non sono causati dall'esistenza in se' delle discoteche, ma dal fatto che i controlli e la prevenzione dell'ordine pubblico non e' ancora adeguata ai nuovi orari e ai nuovi tempi di una societa' che vive 24 ore su 24, specialmente nei dintorni delle discoteche.
E, come nella piu' sana tradizione proibizionista e liberticida, invece di creare le condizioni perche' tutti possano liberamente scegliere, si vuole imporre un modello di vita e di comportamento.
La battaglia, da qui all'approvazione, si preannuncia molto dura, e noi saremo in prima linea.