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POSTE E NOTIFICHE ATTI AMMINISTRATIVI
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Comunicato 
5 giugno 1999 0:00
 
: VIOLANDO LA LEGGE LE POSTE FANNO PAGARE ALL'UTENTE CIO' CHE SPETTA A CHI EMETTE L'ATTO. L'ADUC DENUNCIA LE POSTE PER ABUSO DI POTERE E APPROPRIAZIONE INDEBITA.

Firenze, 5 Giugno 1999. Lo scorso novembre fu approvato un decreto legge che modificava le procedure di notifica degli atti amministrativi, per cui oggi, dopo il primo tentativo di consegna che va a vuoto, le Poste mandano un'ulteriore raccomandata in cui comunicano la non-consegna; per entrambe viene lasciata in cassetta la piu' conosciuta cartolina gialla di avviso-giacenza; se la raccomandata con l'atto non viene ritirata, le Poste la rimandano al mittente, sempre con raccomandata. E il nuovo decreto sostituisce cosi' il sesto comma dell'art.8 della legge 890/82: "i costi derivanti dalla spedizione della raccomandata e del relativo avviso di ricevimento …. sono posti a carico del mittente."
Cosa succede, invece? Che le Poste, violando la segretezza della corrispondenza, aprono l'atto, e nella parte interna bianca appongono un timbro in cui c'e' scritto "nel caso in cui il presente verbale sia notificato tramite ritiro presso l'ufficio postale competente per momentanea irreperibilita' del destinatario, l'interessato e' tenuto a versare la somma ulteriore di lit.9.600 oltre a quanto gia' dovuto nel verbale medesimo, a titolo rimborso spese sostenute dall'ufficio postale per l'invio della seconda raccomandata. Per l'invio non deve essere utilizzato il bollettino di conto corrente postale allegato, ma altro bollettino in bianco … avendo cura di specificare nello spazio della causale il numero e la data del verbale. In caso di mancato pagamento si procedera' all'iscrizione a ruolo della somma stessa".
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
E' incredibile, ma e' vero. La sgangherata azienda monopolista il cui servizio peggiora sempre, ha cosi' inaugurato la stagione dei furti: perche' non vedo com'altro potrebbe essere chiamato questo prelievo, visto che la legge esplicita che le spese di spedizione sono a carico del mittente. Ci viene in mente una malignita': i mittenti di questi atti sono istituzioni da cui le Poste non provano neanche a farsi pagare i costi della raccomandata di restituzione dell'atto stesso, perche' sanno bene che gli costera' piu' della somma da incassare, oppure che li avranno decine d'anni dopo, se li avranno … e allora? Tanto vale rifarsi sull'utente, che -per ignoranza della legge da una parte- e esiguita' dell'importo richiesto, non andra' tanto per il sottile e versera' l'importo.
Mentre invitiamo tutti gli utenti che ricevono questi avvisi a non pagare questa gabella, e ad aspettare che arrivi l'iscrizione a ruolo per fare opposizione, abbiamo dato mandato al nostro studio legale di preparare una denuncia alla magistratura per le Poste, ipotizzando il reato di appropriazione indebita e abuso di potere. Agli inizi della

 
 
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