testata ADUC
PREFETTURE E CODICE DELLA STRADA
Scarica e stampa il PDF
Comunicato 
1 settembre 2000 0:00
 

IL 4% RISPONDE AD UNA SOLLECITAZIONE DELL'ADUC SULL'USO IMPROPRIO DELL'AUTOVELOX … E AD ORISTANO NON FANNO USO DI QUESTO STRUMENTO!

Firenze, 1 Settembre 2000. Lo scorso 9 agosto abbiamo inviato a 103 indirizzi di posta elettronica di altrettante Prefetture italiane un messaggio: sollecitavamo un intervento informativo presso tutti i Comuni e uffici di polizia perche' facessero tesoro di due recenti sentenze della Corte di Cassazione in materia di autovelox: le multe devono essere subito notificate al trasgressore, per impedirgli di continuare -con la velocita' oltre i limiti specifici consentiti- ad essere un pericolo pubblico, salvo casi specifici -documentati- in cui cio' sia impossibile. Il codice infatti prevede che i modelli di autovelox che rilevano subito la velocita' devono essere usati da una squadra specifica in grado di fermare il trasgressore. Inoltre, nella lettera, facevamo notare che molte amministrazioni comunali usano il ricavato delle multe (soprattutto di quelle comminate con autovelox) per i loro bilanci, tant'e' che questi introiti li mettono anche in quelli preventivi, e usano moduli prestampati in cui e' fissa la dizione sull'impossibilita' di fermare subito il trasgressore, senza motivarla. Una situazione che sta provocando forte disappunto in molti automobilisti, che non hanno certezza del diritto e della sanzione, e reiterano le infrazioni perche' solo dopo molti mesi -quando ricevono notifica per posta- vengono a sapere delle stesse in un luogo preciso.
Delle Email spedite, una decina sono tornate indietro perche' "indirizzi inesistenti" "server che non risponde", etc.. (gli indirizzi li avevamo presi dal sito Internet del ministero degli Interni): una quantita' di ritorni che, grossomodo, e' fisiologica.
Ci hanno risposto in quattro: la Prefettura di Viterbo via posta ordinaria per dirci che vi avevano gia' provveduto nel novembre del 1999, e ci ha inviato l'atto che, pur non essendoci ancora state le sentenze della Corte di Cassazione, richiamava al rispetto della legge per evitare le stesse anomalie che noi denunciavamo nel nostro messaggio; le Prefetture di Bergamo e Venezia che ci hanno comunicato che, in virtu' delle sentenze, avevano gia' preso iniziative come quella da noi caldeggiata; e infine la prefettura di Oristano, via Email, che ci ha scritto "prot.n.1851/00/Pat. Riferimento nota datata 9.8.2000 relativa ad uso autovelox comunicasi che ambito questa provincia non risultano in uso at Amministrazioni Comunali apparecchi autovelox alt per Prefetto Vice Prefetto Murru".
Siamo sorpresi ed esterefatti della situazione di Oristano -e' il commento del presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito; e non sappiamo se per la disciplina degli automobilisti che transitano e vivono nella provincia di Oristano, che e' tale da non aver stimolato gli amministratori a munirsi di autovelox, o perche' gli stessi amministratori non si sono ancora resi conto dell'esistenza di questo strumento, o per altro ancora. Comunque ci sembra un caso piu' unico che raro.
Mentre abbiamo ringraziato le altre tre Prefetture per la loro solerzia e precisione, non possiamo non evidenziare che, dopo quasi un mese dall'invio, le risposte alla nostra richiesta sono quasi il 4%: una percentuale decisamente scoraggiante per stimolare la fiducia nel dialogo fra cittadini e istituzioni.



CARNE BOVINA: BLITZ DELL'ADUC NELLE MACELLERIE, NESSUNA ESPONE L'ETICHETTA.

Blitz dell'Aduc nei supermercati, mercati rionali e macellerie: nessuno espone l'etichetta con l'indicazione del luogo di macellazione dei bovini. Non puo' certo essere invocata l'eccessiva rapidita' del provvedimento visto che il primo Regolamento comunitario risale al 1997 (n.820) e ne avevano previsto l'entrata in vigore dal 1 gennaio di quest'anno, data prorogata al 1 settembre. Il rischio e' il sequestro della merce - dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc - ma nessuno se ne preoccupa tanto i controlli saranno "all'italiana".
Per ora l'indagine e' stata limitata a Roma.
Certo e' che la indicazione del solo luogo di macellazione non garantisce assolutamente il consumatore sulla qualita' della carne bovina. Infatti l'etichetta prevista del Regolamento Ue 820/97 era completa e prevedeva luogo di nascita e di allevamento, tipo di alimentazione, luogo di abbattimento e conservazione del bovino. Ma tant'e': gli interessi di allevatori, importatori e commercianti hanno la precedenza su quelli dei consumatori e grazie ai Parlamentari europei il regolamento comunitario e' stato modificato.
A tutti i consumatori rivolgiamo un appello: non mangiate carne bovina!
 
 
COMUNICATI IN EVIDENZA
 
AVVERTENZE. Quotidiano dell'Aduc registrato al Tribunale di Firenze n. 5761/10.
Direttore Domenico Murrone
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS