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SCIOPERI BENZINAI
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Comunicato 
4 novembre 1999 0:00
 


IL GOVERNO SI PREPARA A VIETARE I LEGITTIMI SCIOPERI.
L'ADUC INVITA IN BENZINAI A NON SCIOPERARE CONTRO L'ANTICIPO DELLA RISTRUTTURAZIONE DELLA RETE, MA CONTRO L'IMPEGNO IMPRENDITORIALE DELLO STATO IN MATERIA, CHE LO FA ESSERE CONTROLLORE E CONTROLLATO E IMPEDISCE LA LIBERALIZZAZIONE DEL MERCATO.

Firenze, 4 Novembre 1999. I benzinai minacciano uno sciopero di 16 giorni e il Governo corre ai ripari. In particolare il presidente della Commissione di Garanzia sugli scioperi, Gino Giugni, paventa l'intervento censorio in nome del diritto alla mobilita'.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
La benzina sta diventando la cartina al tornasole della politica del Governo in materia economica e, soprattutto, in materia di privatizzazione e liberalizzazione dei mercati. E ci sono le buone premesse perche' diventi anche lo sfascio dichiarato di questa politica.
La reazione dei dettaglianti ci sembra abbastanza logica anche se non siamo d'accordo. L'anticipo della ristrutturazione scombussola decisamente i loro piani e, abituati come sono a vivere sotto le ali della chioccia Stato e/o Unione Petrolifera, si sentono persi e prevedono scenari catastrofici.
Comunque andra' a finire su questi tempi di ristrutturazione, e' bene che i dettaglianti si preparino a commerciare il loro prodotto non rispetto all'esserci, ma alla capacita' di renderlo appetibile (inclusa la riduzione di prezzo quando lo Stato cede sul suo guadagno fiscale: le 30 lire che in diversi casi sono state intascate e non usate per diminuire il prezzo alla pompa).
Nel mentre lo Stato si prepara ad un "flop", anticipando un muso duro che, se diventera' tale, non potra' che ritorcersi contro lui stesso. L'estensione del diritto alla mobilita' che fa il presidente Gino Giugni, portandolo fino al carburante che muove un mezzo privato e non monopolizzato, e' una forzatura che ricorda quelle leggi di polizia dell'emergenza terrorismo che, individuando un appartamento sospetto in uno stabile, consideravano automaticamente sospetti tutti gli appartamenti che avevano una soluzione di continuita' edificata: un ingarbugliamento di logica e giurisprudenza che sarebbe meglio interrompere subito.
Si dica -senza azzeccagarbuglismi- che il Governo e lo Stato vogliono avere mano libera per bloccare tutti gli scioperi che ritengono dannosi alla sua politica … almeno si interrompera' la strage di logica in atto, e tutti potranno capire cio' che vogliono.
Ma saranno in grado di farlo? Speriamo di no, perche' quello sarebbe un giorno molto buio per il diritto, la liberta' e l'economia.
Ad ognuno le sue responsabilita'. Al Governo di governare e non di fare i questurini. Ai benzinai di vendere benzina ed essere incancreniti difensori delle loro posizioni di rendita, perche' faranno male solo a se stessi non guadagnando i soldi della vendita del carburante. Ai consumatori di consumare, acquistando da chi non si fara' ingabbiare dalle corporazioni dei benzinai: un appello che giriamo a tutti i benzinai, perche' si facciano alleati dei consumatori e non dei potentati del duopolio Stato/UP.
Non e' contro i provvedimenti del Governo sulla ristrutturazione che occorrerebbe scioperare, ma contro cio' che impedisce la liberalizzazione del mercato: lo Stato imprenditore che si fa da solo le regole del gioco, e che lo fa essere controllato e controllore nello stesso tempo.
 
 
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