LO STATO PRODUCE E DISTRIBUISCE IL TABACCO IN REGIME DI MONOPOLIO, E, NONOSTANTE IL MONOPOLIO DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE, CHI SI VUOLE CURARE DALL'INTOSSICAZIONE DA TABACCO DEVE FARLO A SUE SPESE.
UN INVITO AL MINISTERO DELLA SANITA' A METTERE ALMENO UNA TOPPA A QUESTA SITUAZIONE.

Firenze, 4 Settembre 2000. E' in distribuzione da pochi giorni la cosiddetta pillola antifumo, dopo l'approvazione da parte della Commissione Unica del farmaco. Chiunque, dietro presentazione di ricetta medica, puo' comprarla in farmacia.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Non e' una pillola magica, ma dovrebbe aiutare a liberarsi dell'intossicazione da tabacco. Quindi: ben venga.
Ma c'e' un particolare non secondario.
Lo Stato italiano produce in regime di monopolio buona parte del tabacco che poi -questa volta in regime totale di monopolio- distribuisce: quindi lucra su un prodotto che poi, anche con le nuove proposte del Governo, cerca di combattere, facendo desistere i consumatori da farne uso.
Un comportamento che si puo' tranquillamente definire schizofrenico.
Ma. Non basta. Perche' c'e' anche la beffa. Questa pillola antifumo e' classificata come farmaco della fascia C, quindi a totale carico di chi la vuole usare per curarsi. Quindi abbiamo un monopolio del regime sanitario nazionale che non paga o contribuisce per l'acquisto di un farmaco che serve a curare una malattia che e' provocata dal business dello stesso Stato. Un po' di logica in questo ci sarebbe: "perche' dovrei curarti io, visto che sono io che, per il mio lucro, ti ho spinto ad ammalarti?", ma sarebbe una logica terrificante che, pero', visti i fatti e i presupposti, non possiamo scartare.
Intanto, pero', invece che una situazione omicida, vogliamo ancora credere che sia solo schizofrenica. Percio' inviamo queste riflessioni al ministero della Sanita', perche' metta almeno una toppa a questa situazione, trasferendo la pillola antifumo nei farmaci a totale carico del SSN.