Buongiorno,
in seguito ad un serie di vicissitudini (prendevamo spesso la scossa), ci siamo resi conto che il
nostro impianto elettrico di casa non è fatto come si deve (è pericoloso, in quanto a rischio
sovraccarico-incendio). In molte prese non è inoltre collegata la terra. Il alcune non è
addirittura presente.
Abbiamo contattato l'azienda che qualche anno fa ha fatto i lavori di ristrutturazione
dell'immobile la quale, in seguito a nuovi controlli, ha confermato che gli interventi all'impianto
fatti da loro non vanno bene. Chiaramente abbiamo già pagato tutto quanto. L'azienda si rifiuta di
rilasciare una certificazione dei lavori da loro svolti (documentabili sia dal preventivo, sia
dalla consuntivazione finale rilasciata dall'azienda stessa che elenca i lavori svolti). Abbiamo
chiesto più volte la certificazione, ma senza successo. L'azienda ci chiede ora circa 4000€ per
mettere tutto a in sicurezza e a norma.
Abbiamo quindi chiamato un nuovo perito (di altra azienda) per verificare l'impianto e avere un
parere "senza conflitto di interessi". Questi ha confermato che l'impianto non è sicuro e che
serviranno dei nuovi lavori per metterlo in sicurezza (non metterlo a norma, ma quantomeno in
sicurezza). Ci ha anche detto che l'azienda di origine - secondo lui - non certificherà mai dei
lavori fatti da loro stessi in modo errato, i quali determinano la "non sicurezza dell'impianto".
Adesso ci troviamo a dover sostenere nuovi lavori, in una casa totalmente arredata (ai tempi dei
lavori la casa era vuota, in quanto "in risutrutturazione"). Oltre alla spesa, ci sarà anche il
disagio di dover spaccare nuovamente il muro, spostare mobili ed elettrodomestici e - con molta
probabilità - rimuovere il parquet in alcune zone della cosa.
Come possiamo fare? Dovremmo denunciare la vecchia azienda? Cheidere un risarcimento? Farci
restituire i soldi?
Vorremmo evitare di passare tramite avvocati.
Grazie mille!
Cordiali saluti.
Marco, dalla provincia di MI
Risposta:non è chiaro il limite nel quale la ditta incaricata, presumibilmente dopo un controllo sui requisiti di abilitazione ad intervenire sugli impianti elettrici, ha svolto il proprio compito a seguito del quale ha ricevuto un regolare compenso. Se, in base alle opere preventivate, si è trattato di un rifacimento, anche parziale, dell'impianto esistente, la mancata emissione della Dichiarazione di Conformita' prevista dal DM 22/01/2008 n. 37 - art 7 comporta l'applicazione delle sanzioni previste al successivo art. 15, tramite denuncia alla procura della repubblica e segnalazione contestuale agli uffici della CCIA provinciale.
Con la perizia richiesta ad operatore qualificato, stante la necessita' e l'urgenza di un nuovo intervento, si faccia valere con una lettera raccomandata A/R o PEC di messa in mora:
http://sosonline.aduc.it/scheda/messa+mora+diffida_8675.php
esponendo alla ditta precedente le evidenti inadempienze contrattuali e il relativo risarcimento del danno.
Nel caso in cui la società non accolga la sua richiesta, può scegliere se attivare un tentativo di conciliazione stragiudiziale presso la camera di commercio o il Giudice di Pace, oppure adire le vie legali. Qui le schede sull'argomento:
http://sosonline.aduc.it/scheda/conciliazione+camera+commercio_11797.php
http://sosonline.aduc.it/scheda/giudice+pace_15959.php