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 ITALIA - ITALIA - 12 mila cause contro gli ospedali per le cartelle cliniche sbagliate
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10 aprile 2008 0:00
 
Troppi errori nelle cartelle cliniche dei pazienti italiani. Sbagli di trascrizione e scrittura illeggibile, anche solo semplici sviste possono portare a gravi conseguenze. La denuncia e' dell'Anmco, l'Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri, che per contrastare questo fenomeno ha promosso una campagna nazionale di prevenzione dell'errore in ospedale proponendo una cartella unica integrata medico-infermieristica.
'L'idea - spiega Alessandro Boccanelli, Coordinatore Comitato Esecutivo della Campagna Educazionale Nazionale - e' quella di ridurre al minimo i passaggi delle disposizioni terapeutiche condividendo tra medici e infermieri la stessa cartella su cui viene prescritta in stampatello la terapia e la sua somministrazione'. In base alla letteratura internazionale, infatti, tra gli sbagli piu' comuni compaiono quelli di prescrizione (49%), seguiti dagli errori di somministrazione (26%), da quelli di distribuzione (14%) e di trascrizione (11%).
Dati che, secondo Boccanelli, sarebbero confermati per Italia, anche se non esistendo un registro italiano e' difficile conoscere l'esatta entita' del fenomeno. 'Da nostre estrapolazioni questi errori coinvolgono 320 mila pazienti l'anno, di questi 12.000 intentano causa contro gli ospedali con richieste di risarcimento pari a 2,5 miliardi di euro, mentre i costi annui per il prolungamento delle degenze per errori sarebbero di 260 milioni di Euro. Tutte spese che aggravano i difficili bilanci delle strutture ospedaliere'. Di qui la nuova campagna nazionale dell'Anmco per promuove la corretta pratica ospedaliera con corsi di formazione capillari nelle cardiologie italiane per cercare di ridurre al minimo l'errore umano.
 
 
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