La Commissione Europea chiede all'industria dei videogiochi d'adottare, entro due anni, un codice di comportamento per la vendita dei titoli ai minorenni. Oggi non esiste una norma a livello comunitario che impedisca ai distributori di vendere giochi dal contenuto violento. C'e' invece un sistema paneuropeo di classificazione dei videogiochi a seconda dell'eta' (PEGI), ma non e' abbastanza conosciuto. Di qui, l'invito a produttori e autorita' perche' sia meglio pubblicizzato. Anche perche' Cipro, Lussemburgo, Romania e Slovenia non hanno nessuna norma in materia. Altri 20 Stati applicano il sistema PEGI, che risale al 2003, e classifica i giochi per eta' e tematiche (horror, violenza, sesso, droghe, discriminazione, parolacce). Finora, solo Germania, Irlanda, Italia e Gran Bretagna hanno vietato qualche titolo, come Manhunt 2. La Commissione calcola che nel 2008 il settore europeo dei videogiochi fatturera' 7.300 milioni di euro.