La Cina ha perfezionato e reso sistematici i metodi di vigilanza e censura di Internet, secondo un rapporto di un esperto cinese pubblicato da "Reporter sans Frontieres" e "China Human Rights Defenders". "Prima del 2005, le autorita' di Pechino non avevano organizzato dei veri sistemi di controllo d'Internet", scrive un esperto. Oggi, esse sorvegliano strettamente la rete, inviano rapporti quotidiani e settimanali ai dirigenti, ricorrono a varie tattiche per controllare il contenuto dei siti in un Paese che conta 162 milioni d'internauti. Tanto per dare un'idea: ci sono tra 400 e 500 termini "sensibili" o "tabu'" e i siti si autocensurano per evitare le multe.