Dall'inizio del prossimo anno la zona euro potrebbe accogliere la Croazia come suo ventesimo membro, dopo che la Commissione ieri ha concluso che il paese è pronto ad adottare l'euro il primo gennaio del 2023. Il collegio dei commissari ha approvato il rapporto sulla convergenza 2022, che valuta i progressi compiuti da Bulgaria, Repubblica ceca, Croazia, Ungheria, Polonia, Romania e Svezia verso l'adesione alla zona euro (i sette stati membri non euro che si sono giuridicamente impegnati ad adottare la moneta unica). Secondo la Commissione, solo la Croazia e la Svezia soddisfano il criterio relativo alla stabilità dei prezzi. Tutti gli Stati membri, invece, soddisfano il criterio relativo alle finanze pubbliche ad eccezione della Romania (c'è una procedura per deficit eccessivo). La Bulgaria e la Croazia sono i due stati membri che soddisfano il criterio del tasso di cambio. Mentre Bulgaria, Croazia, Repubblica ceca e Svezia soddisfano il criterio del tasso di interesse a lungo termine. Secondo il rapporto, la Croazia soddisfa i quattro criteri di convergenza nominale e la sua legislazione è pienamente compatibile con i requisiti del trattato e dello statuto del sistema europeo di banche centrali/Bce.

“Congratulazioni, Croazia!”, ha scritto su Twitter la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. Sarà l'Ecofin a prendere le decisioni finali sull'adozione dell'euro da parte della Croazia nella prima metà di luglio, dopo le discussioni in sede di Eurogruppo e Consiglio europeo e una volta che il Parlamento europeo e la Bce avranno espresso il loro parere. Il commissario all'Economia, Paolo Gentiloni, ha salutato “la risolutezza degli sforzi profusi dalle sue autorità (croate) per soddisfare i criteri di ingresso nella zona euro. Ancora un po' di tempo e il popolo croato potrà finalmente unirsi agli oltre 340 milioni di cittadini che già utilizzano l'euro come moneta unica, importante fattore di stabilità in questo periodo burrascoso”, ha detto Gentiloni.

(Europa Ore 7)
 
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