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 ITALIA - ITALIA - Disoccupati con reddito di cittadinanza per assistere disabili gravi. Appello Coordinamento caregivers
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22 settembre 2020 8:25
 
Operatori sanitari messi al centro dell’attenzione durante l’emergenza sanitaria per il loro giusto e impegnativo lavoro svolto per la comunità. Caregivers rimasti invece invisibili dentro l’assistenza domiciliare svolta a favore di congiunti invalidi, disabili e gravemente malati, nonostante il loro impegno svolto sia come operatore sanitari, sia come operatori sociali che operatori amministrativi per l’ innumerevole mole di lavoro mossa dalla burocrazia e dalla salvaguardia dei diritti civili.

Grazie al loro compito i caregivers hanno garantito un posto sicuro e di qualità all’interno delle loro case trasformate in camere di degenza ospedaliera, preservando le persone assistite dai pericoli che altri pazienti hanno corso stando dentro le RSA e le case di riposo. Una garanzia che costa la vita stessa del caregiver che  resta a disposizione del malato attivo 24/24 ore per 365 giorni all’anno senza riposo e senza ferie, senza diritti e senza compensi, dì fattò ì caregivers sònò lasciatì nell’indifferenza generale, abbandonati al loro destino di prossimi malati da assistere e con una aspettativa di vita ridotta di nove anni di vita e comunque con una qualità esistenziale peggiore di un detenuto al 41 bis che almeno si puo’ stendere nella sua camera senza essere disturbato.

I caregivers adesso lanciano un appello al Governo e al Ministro del Lavoro e della Salute affinché si voglia disporre con urgenza l’invio di disoccupati idonei che percepiscono il reddito di cittadinanza per essere impiegati nell’assistenza domiciliare di disabili gravi, invalidi e malati bisognosi di attenzioni continue, i cui compiti non possono gravare sul familiare di turno che ha barattato la propria vita per la salute del congiunto. Sia per il particolare periodo di emergenza sanitaria, sia per l’attribuzione del reddito di cittadinanza agli aventi diritto, la ricerca di persona idonee da dedicare all’assistenza diventa sempre piu’ difficile, davanti a disoccupati che si rifiutano di venire a lavorare ( percependo il reddito di cittadinanza ) o altri che vogliono lavorare con compensi in nero. Per questo i caregivers chiedono un intervento rapido che consenta anche tramite i navigator una collocazione dei disoccupati con reddito di cittadinanza in compiti di assistenza domiciliare a sostegno delle famiglie bisognose.

Il caregiver è il familiare di riferimento che da solo spesso si prende cura del congiunto gravemente malato per patologia invalidante con un impegno di lavoro multidisciplinare e continuativo che lo porta ad averè un carico di lavoro giornaliero triplo rispetto ad un operatore sanitario, con turni di lavoro senza sosta per tutto l’anno, senza ferie ne riposo, ne alcun diritto sociale , economico e civile.

Per questa situazione grave è giusto che i disoccupati che percepiscono i redditi di cittadinanza e sono giudicati idonei devono dare una mano di aiuto ai caregivers che di fatto sono persone condannate a una vita insostenibile, per almeno un turno di 8./12 ore al giorno ripartito anche su piu’ operatori in modo da consentire al caregiver di sostenere tutte le altre incombenze e le ore residue, in prima battuta.

Sarebbe un successo unico se si riuscisse a raggiungere un obiettivo facilmente raggiungibile nei  confronti di lavoratori invisibili quali sono i caregivers che oltre a non percepire alcun reddito ne sussidio e a non aver alcun diritto sono in attesa del riconoscimento giuridico della loro figura professionale  che volontariamente si prende cura  del congiunto malato con grande attenzione e qualità di cura socio sanitaria, sostituendosi alla presa in carico che il Servizio sanitario dovrebbe garantire a tutti i malati cronici e invalidi, con riduzione delle ospedalizzazioni sia per urgenze che per ricoveri lungodegenziali.

I caregivers sono spesso affetti da disturbi da stress correlati con il lavoro svolto che potrebbero facilmente cronicizzare conducendoli verso una assistenza sanitaria a loro volta necessaria, e non di rado a richiedere cure di pronto soccorso.

Aiutateci ad aiutare . Con questo slogan i Caregivers del Coordinamento etico nazionale fondato da Gianfranco Mannini  si rivolgono alle autorità di governo per essere ancora presenti sostenibilmente al fianco dei loro congiunti che assistono a domicilio.

Coloro che saranno destinati a lavorare al domicilio dei caregivers, potranno beneficiare di corsi di formazione sociali professionali che potranno essere organizzati per l’occasione dalle associazioni degli stessi caregivers.

Il riconoscimento giuridico della figura del caregiver rimane un punto fermo che consentirà di riconoscere lo sforzo immenso svolto da questi lavoratori invisibili al mercato del lavoro, attraverso il versamento da parte dell’INPS dei contributi previdenziali per anno di lavoro svolto e alla corresponsione di un sussidio minimo mensile.

Ovviamente l’organizzazione di servizi di supporto uniformi e continuativa a favore dei malati e in supporto dei caregivers restano sempre un obiettivo da perseguire concretamente, per coloro che a prezzo della loro vita riducono drasticamente i ricoveri in strutture sanitarie dei loro congiunti assicurandogli una assistenza a cinque stelle..

Coordinamento etico nazionale Caregivers
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