testata ADUC
 FRANCIA - FRANCIA - Dodici proposte per rafforzare la laicità e favorire l'integrazione
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
17 marzo 2010 14:50
 
Dal burqa agli orari delle piscine riservate alle donne ebree o musulmane, dai menu confessionali nelle mense scolastiche ai candidati politici che ostentano simboli religiosi: l'opinione pubblica s'interroga e si divide. Quali sono le richieste legittime? Che cosa permettere e cosa proibire?
Haut Conseil à l'intégration (HCI) riflette dallo scorso ottobre sulle manifestazione religiosa negli spazi pubblici avvalendosi di una ventina di esperti tra ricercatori, sociologi, accademici, personalità qualificate. Il lavoro è finito e presto il suo presidente, Patrick Gaubert, consegnerà i risultati al primo ministro. "Sono proposte per rispondere alle nuove situazioni, che non potevano essere previste nel 1905". Si riferisce alla legge di oltre un secolo fa, che se già separava lo spazio pubblico da quello privato, non diceva nulla in merito allo spazio civile. E questo perché allora non si poteva prevedere la mutazione della società -l'affermazione progressiva dei particolarismi sulla vita pubblica: le tribù adolescenziali, i look, l'appartenenza religiosa, i riti collettivi dell'Islam...
HCI suggerisce di distinguere tre spazi: il pubblico, il civile e il privato, e di rafforzare la laicità nei luoghi in cui si esercita l'autorità pubblica. Insiste affinché, oltre ai funzionari, tutti i collaboratori occasionali del servizio pubblico siano soggetti allo stesso imperativo di neutralità. Così, la raccomandazione che concerne le giurie d'esame e i giurati in corte d'assise vale anche per i genitori che accompagnano le gite scolastiche. HCI propone inoltre il divieto di qualsiasi segno o abito religioso in seno alle assemblee deliberative delle collettività pubbliche.
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS