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 ITALIA - ITALIA - Dolore cronico: solo 184 strutture per 10 milioni di pazienti
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Notizia 
8 aprile 2009 0:00
 
 In Italia c'e' meno di una struttura dedicata al dolore cronico (esattamente 0,66) ogni 250 mila abitanti, quando sono oltre 10 milioni le persone che soffrono di sindromi dolorose conseguenza di patologie croniche non tumorali. La denuncia e' nel libro bianco 'Dolore Cronico, Dolore Inutile - Strutture di Terapia del Dolore in Italia' presentato ieri a Milano dall'Associazione NOPAIN Onlus.
'Poche le strutture - osserva Paolo Notaro, presidente di NOPAIN - ma anche pochi i medici specializzati (1,2 su 250 mila abitanti) e ancora: poche risorse, modelli organizzativi disomogenei nelle varie Regioni, confusione culturale con le cure palliative di fine vita, disorientamento dei pazienti che girano gli ospedali senza trovare soluzione alle sofferenze'.
'In Italia - denuncia Roberto Carlo Rossi, vice presidente dell'Ordine dei Medici di Milano - c'e' una arretratezza culturale in questo campo, tanto che un laureato in medicina rischia di non avere una sufficiente cultura in materia'.
Soprattutto, secondo Notaro, si fa ancora confusione: 'Si pensa che il dolore debba essere sempre il sintomo di una malattia. Non e' cosi', quando diventa cronico e' il dolore stesso la malattia e va curato indipendentemente dalle antiche cause. E non va confuso con le cure palliative di fine vita'.
Il libro bianco, finanziato da Astra Zeneca, e' il risultato di una ricerca di dati a livello nazionale: delle 1570 strutture di ricovero italiane solo 184 (11,7%) hanno un reparto di terapia del dolore, che viene chiamato in modo sempre diverso, alimentando la confusione: terapia antalgica, cure palliative, algologia... E nelle Regioni, gli ospedali con questo reparto variano di numero: dagli 8 della Lombardia ai 5 del Piemonte, ai 3 della Sicilia, 1 in Basilicata, 0 in Molise.
Oltre che sul sito internet www.nopain.it, il libro bianco verra' presentato a Trieste, Torino, Napoli e Roma
Com'e' noto, in Italia le cure palliative per i malati terminali restano ancora 'cenerentola'. Ma quando si parla di dolore cronico evitabile il problema e' un altro, spiegano gli autori del Libro Bianco. Il dolore cronico e' cosa diversa dalle cure palliative di fine vita, sottolineano, mentre in Italia la confusione comincia proprio dai termini usati per chiamare le strutture: 43 si definiscono di terapia del dolore, 29 terapia antalgica, 19 di cure palliative, 8 di medicina del dolore, tre di algologia e due di medicina del benessere. Altre espressioni utilizzate sono fisiopatologia e terapia del dolore, riabilitazione delle sindromi dolorose, terapia del dolore e osteopatia, centro studi del dolore.
Insomma, il dolore non oncologico in Italia viene confuso con altro e non adeguatamente trattato. Le ragioni sono diverse, ma fra queste c'e' anche una scarsa considerazione dell'importanza del "parametro vitale dolore" da parte del paziente. Urge quindi un salto culturale, formativo, informativo ed educativo, oltre che investimenti mirati per allineare il trattamento dei malati italiani a quelli seguiti in altre nazioni avanzate della Comunita' europea.
Da qui un'altra iniziativa di Nopain onlus, che nei prossimi giorni portera' il suo Libro Bianco nelle principali citta' italiane attraverso un tour di informazione al pubblico e di sensibilizzazione alle istituzioni. Le prime tre tappe saranno Trieste, Torino e Napoli.
Inoltre, da oggi e' possibile scaricare la versione digitale del rapporto cliccando su www.nopain.it. Allo stesso indirizzo le news sull'attivita' di Nopain e le diverse modalita' per sostenerla.
 
 
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