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 ITALIA - ITALIA - Droghe. Dove sono finiti i livelli essenziali di riduzione del danno?
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8 aprile 2019 7:37
 
"La salute e' un diritto costituzionale. Anche per quei cittadini e cittadine che usano sostanze, legali e illegali". Parte da questo assunto l'analisi di diverse organizzazioni (Cnca, Forum Droghe, Antigone, Cgil, FP-Cgil, Lila, la Societa'dellaRagione, Itardd, Comunita' di S. Benedetto, Gruppo Abele, LegacoopSociali) in occasione della Giornata mondiale della salute (7 aprile). Un'analisi e una denuncia contenute in un documento formulato proprio per l'occasione.Anche per chi usa sostanze, insomma, sono previsti sia trattamenti di cura che interventi di riduzione del danno e del rischio (RdD). "Questi ultimi - sottolinea la nota delle organizzazioni - tutelano la salute e il benessere delle persone che usano sostanze, e che non possono o non vogliono smettere di usarle, ma non per questo sono destinati a vedere la loro salute compromessa.Un approccio vincente, adottato in tutta Europa e in molti paesi del mondo. Anche in Italia da decenni politiche e interventi di riduzione del danno dimostrano che e' possibile lavorare per la qualita' della vita e della salute di chi usa sostanze". - Le organizzazioni ricordano che dopo decenni di stallo istituzionale, finalmentenel gennaio del 2017,la riduzione del danno e' entrata a far parte dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA),con il DPCM del 12 gennaio 2017."Sembrava una buona notizia.Madove sono finiti i Livelli Essenziali della Riduzione del danno? - si chiedono ora -. In due anninessun atto governativo e ministeriale e' intervenuto a garantirne l'implementazione. Solo poche regioni, gia' virtuose sotto questo profilo, hanno compiuto qualche passo in avanti. Questa latitanza istituzionale e' gravissima: non solo perche' non attua quanto previsto per legge, e nega il diritto alla salute, ma perche'espone milioni di persone che usano sostanze a rischi e danni che sono evitabili". E continuano: "Siamo stanchi di leggere dichiarazioni retoriche sul consumo di Droghe, false morali e inutili appelli a controllo e repressione. Igiovanisi possono educare a un consumo consapevole e meno rischioso, invece che farli annusare dai cani; le morti peroverdosesi prevengono con un sistema integrato, fatto di distribuzione del farmaco salva vita (naloxone), di analisi delle sostanze per informare i consumatori (drug checking), di servizi (Drogp in, unita' mobili) che invece vengo tagliati, di Stanze del consumo sicuro, che in Italia non ci sono e in Europa salvano centinaia di vite. Il mondo e' scosso dalla crisi delfentanyl, e laddove questa crisi miete vittime, come negli Usa, si cerca di recuperare il tempo perduto a causa della 'guerra alla Droga' e introdurre sistemi di riduzione del danno. In Italia, la riduzione del danno la sappiamo fare: possiamo aspettare una crisi del fentanyl anche qui, o possiamo prevenirla. Noi ci stiamo gia' lavorando. La politica sta remando contro". "Quello che serve e' una politica delle Droghe - sociale e sanitaria - razionale, efficace, attenta alle persone, pragmatica - concludono le organizzazioni -. Come realta' della societa' civile e del Terzo settore attive e impegnate nelle politiche sulle Droghe, nei servizi sulle dipendenze e sui diritti umani e civili, chiediamo al Governo, al Ministero della Sanita' per le sue competenze, e alle Regioni di avviare tempestivamente un processo di attuazione e implementazione dei LEA della riduzione del danno. Questo chiediamo neldocumento "LEA.La Riduzione del danno e' un diritto. Verso un processo di innovazione nelle politiche italiane dei servizi".
 
 
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