Il Giappone ha cominciato a prendere le impronte digitali di tutti coloro che arrivano nel Paese. Lo scopo? Lottare contro il terrorismo. La novita' non piace agli uomini d'affari e nemmeno alle organizzazioni dei diritti umani. Il direttore dell'ufficio immigrazione del principale aeroporto internazionale di Tokyo, Narita, la giustifica cosi': "In un'epoca dove il terrorismo e' presente ovunque nel mondo, vogliamo che gli stranieri in entrata nel Giappone cooperino e comprendano che e' nel loro interesse che il Giappone sia un Paese sicuro". Ma i critici osservano che la misura rispecchia i pregiudizi nipponici: gli atti di terrorismo sono sempre opera di stranieri e non possono essere commessi da giapponesi. Le camere di commercio europee, australiane e neozelandesi sono preoccupate dei ritardi che vi potranno essere all'arrivo nell'arcipelago.