La loro vita e' nelle mani dei medici: i nati prematuri vengono visitati, controllati con elettrodi, alimentati con la sonda, sottoposti a prelievi e iniezioni -in media sono sedici interventi al giorno, come emerge da un'indagine realizzata in un ospedale pediatrico di Parigi e le cui conclusioni si trovano su Journal of the American Medical Association (Jama). Tutto cio' e' forse necessario, ma per il neonato significa stress e sofferenza che non sempre i medici sanno come alleviare. "Siamo in grado di salvare sempre piu' bambini, anche quelli che nascono dopo sole 25 o 26 settimane di gravidanza", spiega Boris Zernikow, che all'Universita' Witten/Herdecke e' titolare della prima cattedra al mondo di terapia del dolore infantile. Ma subito dopo aggiunge: "Dobbiamo chiederci che qualita' di vita hanno questi prematuri e come possiamo migliorarla, durante e dopo il trattamento intensivo".
I rimedi piu' importanti individuati sono gli oppiacei, lo zucchero e il contatto fisico della mamma.