Dopo un lungo dibattito pubblico, il Governo di Gordon Brown ha ufficialmente comunicato il rilancio della costruzione di centrali nucleari nel Paese che possiede il piu' vecchio parco nucleare dell'Europa occidentale. E' stato precisato che la costruzione dei nuovi impianti non ricevera' nessun aiuto di Stato. Come previsto nel rapporto sull'energia, pubblicato nel luglio 2007, il costo di smantellamento dei vecchi impianti, di costruzione di nuove centrali e per l'eliminazione delle scorie, ossia 75 miliardi di sterline (100 miliardi di euro), saranno interamente coperti dal settore privato. Per attirare gli investitori, che dovranno comunque aspettare una decina d'anni prima di vedere i primi guadagni, non e' stato fissato alcun limite alla quantita' d'energia prodotta. Le 14 centrali oggi in attivita' forniscono il 20% dell'elettricita' contro il 40% delle centrali a gas e il 33% di quelle a carbone. Per sostituire i vecchi impianti, in vent'anni la Gran Bretagna dovra' costruire 10.000 Mw di capacita' (il 18% dell'elettricita' consumata). Nove reattori devono essere chiusi gia' entro il 2015. Nel 2020, se non si provvede con la nuova generazione di centrali, resterebbe in funzione un unico sito, Sizewell B, nella contea di Suffolk.