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Arte, leggi, detenuti. Uno squallido caso fiorentino
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24 settembre 2023 12:21
 

Divampa, tra i politici a Firenze, una polemica sull’invito che la Galleria degli Uffizi ha fatto ad un detenuto come conferenziere su questioni d’arte.
Il detenuto in questione, scontando la pena, ha anche studiato, si è laureato ed è considerato esperto dell’arte di Caravaggio. Sembra che ai nostri politici non sia gradito che un detenuto abbia seguito quanto previsto da tutte le leggi (anche se spesso disattese) e, quindi, non sia degno di considerazione accademica.

I fatti rendono ancora più triste e squallido il tutto.
Il detenuto, invitato dal - apprezzato da tutti - direttore della Galleria Eike Schmidt dietro consiglio di un membro del consiglio degli Uffizi notoriamente di sinistra, sta scontando una pena per omicidio e atti di terrorismo legati all’estrema destra. Il direttore Schmidt è potenziale candidato Sindaco della destra per le prossime elezioni comunali (primavera 24). Diversi esponenti della sinistra hanno anche annunciato interrogazioni parlamentari. Sembra che l’invito al detenuto sia per ora sospeso.

E’ noto che il pittore Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, a suo tempo (a cavallo tra 1500 e 1600) fosse rissoso ed assassino... c’entra questo con quanto accade questi giorni a Firenze? Tutto è possibile nel nostro secolo dei non-lumi.

Ma resta come un macigno il fatto che non si voglia riconoscere ad un detenuto di vivere la propria pena con quella riabilitazione prevista dalle leggi, di aver raggiunto una capacità riconosciuta dagli esperti del settore (dirigenti della Galleria Uffizi che, uno di destra e l’altro di sinistra lo hanno comunque invitato),  e lo si voglia stigmatizzare a vita. Manca solo la fatidica frase cavallo di battaglia di molte destre politiche “buttate via le chiavi”.... questa volta, però, perorata da politici di sinistra.

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