Non ce la fanno, è più forte di loro, Gli amministratori della città di Firenze non riescono a dimettersi dalla loro funzione di “far cassa” per le multe da infrazioni al codice della strada. Ed ora si sono inventati un sistema, che sempre a spesa pubblica, dovrebbe rafforzare ulteriormente la propaganda della loro presunta bravura (siamo in campagna elettorale, vuoi mettere…): informare gli stranieri e non-fiorentini multati dai loro sistemi di come fruire meglio della mobilità urbana (includendo, in questa iniziativa di ora, i tram che saranno chissà quando). Senza dismettere o impedire che i loro sistemi continuino ad essere strumenti di tortura per non-fiorentini e fiorentini. Sistemi trappola che, come fanno sapere da Palazzo Vecchio, sono essenzialmente per violazione degli accessi alla Ztl e, aggiungiamo noi, autovelox.
Gli amministratori si rifanno il look verso i non-residenti, mentre i residenti continueranno ad essere espulsi dalla loro città non solo solo per aver trasformato il centro storico in una Disneyland nelle mani degli affitti Aibnb, ma anche per proteggere gli accessi ZTL ai residenti con sistemi che portano questi ultimi a dover far fronte anche a centinaia di multe a testa in pochi mesi.
Ogni tanto si è sentito parlare di qualche provvedimento che avrebbe posto rimedio alla macelleria civica di autovelox segnalati male e accessi alla ZTL dove non vengono segnalate le scadenze dei permessi ai residenti….. “verba volant”.
Certo, tutte le vittime di queste multe per fare cassa, quando fanno ricorso riescono ad ottenere giustizia dai giudici, ma lo sappiamo noi come lo sanno i pochi che sono informati della possibilità di ricorrere (che anche se poco costosa ha comunque un costo in denaro e tempo).
Eppure, in campagna elettorale avrebbero potuto - si fa per dire riferendosi alle iniziative tipiche dei reggenti - fare una qualche sanatoria o lanciare nuove politiche che non prevedessero l'inserimento nei bilanci preventivi delle multe da infrazioni al codice della strada… no, non ce l’hanno fatta. Così è se vi pare.
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