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No all’Hamas Pride. In Italia e in Toscana
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15 giugno 2024 10:43
 

 Sono partite in tutta Italia varie iniziative che, con lo slogan “Gay Pride”, portano in piazza tutte le persone che, contro ostacoli legislativi e culturali, si battono per affermare l’orgoglio di ogni individuo ad essere se stesso, nello specifico a partire dalla propria sessualità, quel che abitualmente si manifesta con la sigla LGBTQIA*+.

Come altre manifestazioni già annunciate, per quella Toscana che si terrà a Lucca il prossimo 7 Settembre (1), nella piattaforma di convocazione della stessa, tra altro si legge: “Il Toscana Pride rigetta l’odio religioso e prende posizione contro il massacro genocida che si sta compiendo a Gaza, a sostegno del popolo palestinese, per l’autodeterminazione dei popoli e per il cessate il fuoco immediato”.

Manca qualcosa. Mancano le persone violentate, stuprate e uccise a partire dallo scorso 7 ottobre nei territori israeliani da parte di palestinesi di Hamas e non solo. E manca, a sostegno del popolo palestinese, la condanna del governo della Striscia di Gaza, governo di Hamas che massacra civilmente, legalmente e fisicamente coloro che non seguono i dettami della loro religione, soprattutto quelli che non sono sessualmente conformi alla coppia Uomo/Donna, dove quest’ultima è anche sottomessa alla volontà e violenza dell’Uomo.

Non solo, ma pur se comprendiamo che quel che accade nella Striscia di Gaza è di attualità per chi sembra avere scarsa disponibilità ad osservare il mondo, nel resto di questo mondo, al pari delle violenze del governo di Hamas verso i propri sudditi, c’è anche di peggio: i partigiani di Allah in Yemen (noti anche come Houti), il governo del Bangladesh, l’Uganda - e non solo - nel continente Africano, etc.

Da qui al 7 Settembre, per la Toscana, c’è ancora tempo, per dare un segnale e invitare alla mobilitazione contro tutte le discriminazioni e violenze di genere. Crediamo sarebbe opportuno rimetter mano alla piattaforma di convocazione del “Gay pride”, sì che non sia una sorta di “Hamas pride”.


Qui il video sul canale YouTube di Aduc


 
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