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 ITALIA - ITALIA - Indagine: utenti social network chiedono maggiore censura
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Notizia 
23 febbraio 2010 16:38
 
Quattro italiani su dieci, fruitori di social network come Facebook o Twitter, ritengono che l'utilizzo di questi mezzi debba essere maggiormente regolamentato, mentre il 24,5% esprime una posizione diametralmente opposta, sostenendo che i social network debbano essere completamente liberi e senza censure.
E se non piu' del 10,5% pensa che i siti di aggregazione sociale siano dannosi per la privacy, solo il 3,5% ritiene che questi possano favorire nuove forme di illegalita' e, infine, il 7,1% li ritiene pericolosi in quanto possibili veicoli di messaggi fortemente ideologici o violenti.
Sono i dati di un'indagine Eurispes presentati oggi.
A sentire maggiormente la necessita' di una regolamentazione piu' rigida sono i 45-64enni (46,8%), fascia che probabilmente comprende molti genitori di giovani frequentatori dei social network. Anche le fasce giovanili (18-24 anni e 25-34 anni), piu' rappresentative del fenomeno in quanto composte dai principali utilizzatori degli stessi, si attestano su percentuali alte (rispettivamente 41,9% e 38,5%). Un terzo dei 25-34enni (30,7%) invece si e' dichiarato a favore della totale assenza di controlli e censure.
Tra i piu' giovani si tende a non vedere nei social network un pericolo: solo il 4,7% li ritiene una nuova via per l'illegalita', l'8,1% li identifica come strumenti per diffondere messaggi violenti e l'11,5% pensa che siano dannosi per la propria privacy.
A favore di una maggiore regolamentazione si pronuncia la meta' degli intervistati vicini al centro-destra (51,3%) e di centro (48,5%), mentre la percentuale maggiore di chi e' contrario alla censure e ai controlli online si trova tra gli intervistati di sinistra (36,4%).
Trasversalmente a tutti gli schieramenti politici, sono sempre in pochi a vedere nei social network un pericolo per la propria privacy: il dato varia infatti dal 12% degli intervistati di centro-sinistra al 7,6% di quelli di destra.
Tra chi sostiene che l'utilizzo dei social network debba essere completamente libero e senza censure, si riscontrano notevoli differenze nel Settentrione del Paese: il Nord-Ovest detiene la percentuale piu' alta (28,3%) mentre il Nord-Est quella piu' bassa (19,9%). Invece tra chi auspica una maggiore regolamentazione, percentuali simili si ritrovano in tutte le macro-aree geografiche, con una variazione minima tra il Nord-Ovest (43,4%) e il Nord-Est (39,8%). Sempre le due aree del Nord detengono la percentuale maggiore (Nord-Est, 6,1%) e minore (Nord-Ovest, 1,6%) di chi crede che i social network possano aprire nuove vie all'illegalita'.
 
 
 
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