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BENTORNATA, SERA!
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La pulce nell'orecchio di Annapaola Laldi
1 ottobre 2008 0:00
 
Sono molto contraria all'ora legale per due motivi. Il primo, e il piu' importante, e' che verifico in prima persona che e' dannosa all'organismo perche' disturba il nostro ritmo circadiano, che e' il ritmo fisiologico dell'organismo che sta in relazione con l'alternarsi del giorno e della notte, e che non puo' essere modificato, ma solo violentato. Il secondo e' che, a conti fatti, l'ora legale non arreca tutto quel risparmio di energia elettrica che si vorrebbe far credere. Anzi.
L'esperienza dice che in generale l'ora di luce in piu' alla sera non viene affatto sfruttata per svolgere qualche attivita' ludica dopo il lavoro, ma serve semplicemente a spostare la vita seral-notturna di un'ora. Infatti, ormai, da giugno ad agosto, tutte le iniziative cominciano col calar della notte, cioe' dalle 21:30 in poi, per esempio i film nei cinema all'aperto e le partite dei diversi tornei sportivi che prolificano nell'estate -tutti rigorosamente ultranotturni. Possiamo aggiungere inoltre la moda del "vivere la citta' di notte", con l'apertura serale dei negozi e l'organizzazione di spettacoli di vario genere, fra cui si distinguono luminarie piu' luminose di quelle natalizie, all'insegna di iniziative tipo "luci della citta'". Il tutto si protrae fino almeno a mezzanotte, se non oltre, nonostante le proteste contro l'inquinamento acustico e luminoso dei disgraziati abitanti delle zone interessate da queste manifestazioni, proteste che non vengono prese in considerazione perche' le amministrazioni locali sembrano tutelare piu' il dubbio diritto di fare rumorosamente le ore piccole che quello sacrosanto di godere di un po' di pace nella propria abitazione e di riposare tranquillamente dopo una giornata di lavoro.
Naturalmente tutto cio' comporta un vero e proprio sperpero di quell'energia elettrica che poi, come singoli cittadini, siamo invitati, magari dalle stesse amministrazioni sprecone, a risparmiare, spengendo le spie luminose degli apparecchi….
Mi e' capitato diverse volte di leggere articoli che confermano queste mie dirette osservazioni sulla base di dati scientifici sia medici sia economici, e che quindi chiedono l'abolizione dell'ora legale in quanto inutile e dannosa, ma nessuno sembra recepire questo appello, neppure per aprire un serio confronto pubblico. E cosi sorge il legittimo dubbio che l'ora legale sia un dogma, una verita' di fede indiscutibile (che, dal 2001, ha ricevuto il crisma persino dall'Unione Europea!!!). Ma di quale religione o ideologia sarebbe espressione questo particolare dogma? Personalmente, per quanti sforzi faccia, non riesco proprio a capirlo.
Comunque, su questo argomento basta così. Punto e a capo. 
Per dire che quando le giornate cominciano ad accorciarsi, anche nonostante il perdurare dell'ora legale, e' per me un sollievo. Un grande sollievo. Vedere tramontare prima il sole e quindi assistere all'entrata della sera gia' verso le sette di sera mi da' un senso di pace, soddisfa il mio bisogno di raccoglimento fisico e mentale. E sull'onda di questa constatazione di ritrovato benessere, si riaffaccia spontaneamente alla memoria una composizione poetica che, dopo cinquant'anni, ricordo ancora quasi perfettamente verso per verso.
Si tratta del sonetto Alla sera che Ugo Foscolo scrisse fra il 1802 e il 1803 quasi certamente a Milano, quando aveva intorno ai 25 anni. E' una poesia che ha un andamento che, in termini musicali, oserei istintivamente definire un "largo".
Propongo qui volentieri questo sonetto perche' mi sembra davvero bello e ancora godibile, pur in presenza di alcuni termini oggi diventati inconsueti o usati in senso diverso, come "imago" (immagine), aere (cielo, atmosfera), meni (porti), secrete (segrete), cor (cuore), spirto (spirito), entro (dentro), reo (triste oppure anche: malvagio), forse anche "torme delle cure" (mucchi di pensieri, di preoccupazioni). Che, poi, la "fatal quiete" sia la "morte" mi sembra di comprensione immediata. Ma attenzione a tirare, da questo accostamento sera-morte, conclusioni affrettate su una presunta tristezza della composizione foscoliana; anzi, a parte il termine "inquiete" attribuito alle tenebre invernali, l'atmosfera della poesia e' connotata dalla "pace" dell'ultimo verso, che tranquillizza lo spirito guerriero di Foscolo, e da quel "soavemente" con cui la sera occupa le vie segrete del suo cuore, rendendo così possibile ai suoi pensieri di vagare per l'infinito. Questa almeno e' l'apertura serena che vi colgo io. Ma certo, chi leggera', giudichera' da se', secondo la sua personale sensibilita'.
(Ho lasciato gli accenti e la dieresi, quest'ultima apposta sulla "i" di "quiete" e di "inquiete", sperando che le quattro parole interessate risultino leggibili su ogni programma informatico).
 
Ecco dunque di Ugo Foscolo il sonetto
 
Alla sera
 
Forse perché della fatal quïete
Tu sei l'imago, a me sì cara vieni,
O sera! E quando ti corteggian liete
Le nubi estive e i zeffiri sereni,
 
E quando dal nevoso aere inquïete
Tenebre e lunghe all'universo meni,
Sempre scendi invocata, e le secrete
Vie del mio cor soavemente tieni.
 
Vagar mi fai co' miei pensieri sull'orme
Che vanno al nulla eterno; e intanto fugge
Questo reo tempo, e van con lui le torme
 
Delle cure, onde meco egli si strugge;
E mentre io guardo la tua pace, dorme
Quello spirto guerrier ch'entro mi rugge. (1802/03)
 
 
NOTA
Il sonetto Alla sera fa parte dei quattro sonetti piu' maturi e piu' belli scritti da Ugo Foscolo, che, nell'edizione milanese del 1803, si aggiunsero agli altri otto sonetti gia' dati alle stampe nel 1802 a Pisa. La composizione del nostro sonetto quindi si situa proprio fra la fine del 1802 e l'inizio del 1803.
Un'interpretazione interessante della poesia si trova qui: clicca qui 
Per la biografia di Ugo Foscolo (Zante 6 febbraio 1778 -Turnham Green, Londra, 10 settembre 1827) si puo' vedere la nota contenuta in "Upupe" (15 luglio 2008)
clicca qui
Odi e sonetti di Ugo Foscolo si possono leggere anche a questo indirizzo:
clicca qui
 
Sulla questione dell'ora legale non sono riuscita a trovare in rete nessuno degli articoli critici, che ricordo di aver letto, di tanto in tanto, sulla stampa (ma so di non essere una grande navigatrice su Internet). Segnalo quindi solo la voce "Ora legale" su Wikipedia perche' mi sembra piuttosto ben fatta:
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Per la storia dell'ora legale in Italia vedere:
clicca qui
 
(a cura di Annapaola Laldi)
 
 
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