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BUON COMPLEANNO, PESCIOLINA!
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La pulce nell'orecchio di Annapaola Laldi
15 marzo 2007 0:00
 
Cara Pesciolina A.,
si da' il caso che proprio oggi, 15 marzo 2007, tu compia il tuo primo anno di vita, e io, che ho un po' partecipato alla trepidazione della tua attesa e della tua nascita, e ho avuto anche il piacere di vederti crescere in questi mesi, voglio dirti ufficialmente e pubblicamente: buon compleanno! Un augurio di cuore che, naturalmente, va oltre il ristretto ambito delle ventiquattr'ore di questa giornata e si estende a tutta la tua vita a venire. Che tu sappia mantenere quella vivacita' dello sguardo, che gia' mi colpi' quando ti vidi per la prima volta che avevi 11 o 12 giorni. Che essa ti consenta di cogliere tutta la bellezza della vita, e, nei casi in cui tale bellezza non fosse immediatamente avvertibile, che tu sappia scorgere le mani soccorrevoli che certamente si tenderanno verso di te per sostenerti nei passaggi difficili del vivere.
Come regalo di compleanno ti copio adesso una poesia, che imparai a memoria in anni piuttosto lontani, e che proprio tu mi facesti tornare in mente circa un mese fa, quando mi comparisti davanti con la faccia tutta dipinta dalla pappa appena gustata; una visione molto simile a quella che il poeta Edmondo De Amicis da' del suo bambino "in fin di desinare".
Eccoti, dunque, in esclusiva, di Edmondo De Amicis, il

Ritratto del mio bambino

Come trovo dipinto il mio bambino
in fin di desinare e' uno sgomento!
Ha le patacche addosso a cento a cento
e la bocca color di stufatino.

Ha il nasetto, si sa, tinto di vino
e sulla fronte un po' di condimento,
e uno spaghetto appiccicato al mento,
che gli penzola giu' sul grembiulino.

E sfido! in tutto pesca e tutto tocca,
e si strofina la forchetta in faccia
e stenta un'ora per trovar la bocca.

E son tutti i miei strilli inefficaci:
egli, vecchio volpone, apre le braccia,
ed io gli netto il muso co' miei baci.


Ancora tanti, tanti auguri dalla Pesciolona Annapaola.

NOTA

Edmondo de Amicis, nacque a Oneglia il 21 ottobre 1846 e mori' a Bordighera l'11 marzo 1908. Il suo nome e' legato soprattutto al romanzo Cuore del 1886, una specie di diario giornaliero dei fatti accaduti in una terza elementare. Lo scritto ha avuto fama e diffusione notevole fino a oltre la meta' del XX secolo, quando subi' una stroncatura, forse non del tutto meritata, da parte di Umberto Eco. Infatti, secondo altri critici, il romanzo, per quanto scritto in modo edificante, riflette fedelmente la dura e contraddittoria realta' della prima fase dell'Unita' d'Italia. Oggi e' possibile leggerlo anche in rete a questo indirizzo clicca qui Giornalista e scrittore per vocazione, De Amicis dovette intraprendere dapprima la carriera militare (partecipo' alla battaglia di Custoza della terza guerra d'indipendenza nel 1866), che abbandono' negli anni successivi, dopo i primi successi letterari. Dall'esperienza nell'esercito trasse gli scritti di La vita militare (prima edizione nel 1868; definitiva nel 1880); tra gli altri scritti famosi all'epoca si segnalano il Romanzo di un maestro (1890) e Fra scuola e casa (1892). Nel 1890 De Amicis aderi' al movimento socialista, nel quale milito' fra i riformisti di Filippo Turati. All'ideale socialista si deve il romanzo Primo Maggio, che, scritto tra il 1891 e il 1894, fu pubblicato per la prima volta nel 1980, rappresentando, a detta di alcuni, un interessante caso letterario e politico.
La poesia riportata sopra si trova anche a questo indirizzo:
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