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Lettera da avvocato di Eni
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Lettera 
28 novembre 2015 0:00
 
Buon giorno, vi scrivo a causa di un problema con la società ENI Gas.
Mio suocero abitava a Firenze ed è purtroppo deceduto a novembre 2013.
Ha sempre pagato le bollette regolarmente.
A novembre 2014 l'appartamento è stato affittato e pertanto si è proceduto ad una chiusura dell'utenza e all'apertura di una nuova con altra compagnia a nome del nuovo inquilino.
A maggio 2015 veniamo contattati da una società di recupero crediti di Firenze (Credit Consulting Company) che ci conferma sì l'avvenuta chiusura dell'utenza ma ci presenta due bollette bimestrali ordinarie che coprono il periodo da settembre a dicembre 2014 (un po' alte considerando che l'appartamento era disabitato) e un super conguaglio di quasi 4000,00 euro che è riferito al periodo settembre 2009 - dicembre 2015.
I punti oscuri sono tanti:
- primo non capiamo come non siano state da noi ricevute le bollette in maniera
ordinaria.
La CSC sostiene che ENI le abbia inviate regolarmente all'indirizzo del defunto ma l'inquilino sostiene di non averle mai ricevute e onestamente non ho motivo di dubitarne considerando che già abitava lì, che controlla giornalmente la buchetta postale e che già altre volte ci ha consegnato posta arretrata intestata a mio suocero.
- i conguagli non devono essere effettuati regolarmente durante l'anno dalla
compagnia?
- ora al di lá del fatto che ci sembrano importi spropositati, sia quelli delle aliquote che quelli dei consumi, come è possibile verificare a posteriori che i consumi furono esattamente quelli che loro sostengono, che i conguagli siano stati pertanto calcolati in maniera corretta? Siamo tenuti a pagare senza battere ciglio? Ho provato naturalmente a contattare ENI ma loro partono dal presupposto che ciò che loro hanno calcolato sia corretto e si assumono solo la responsabilità del ritardo nella lettura per il calcolo del conguaglio, responsabilità che a detta loro non comporta alcunché se non la possibilità per l'utente di rateizzare il pagamento solo però nell'ipotesi che la richiesta venga effettuata nei termini di legge e non ovviamente ora che il presunto ns debito è arrivato al recupero crediti.
Ci siamo rivolti ad un avvocato il quale sostiene che dovremmo andare ad uno sportello ENI e farci spiegare gli importi in maniera esauriente. A me pare inutile considerando che il nostro problema non è capire ciò che loro pretendono è capire se possiamo verificare la correttezza dei calcoli e essere certi che siano somme realmente da noi dovute. Credo che solo un tecnico o una persona competente possa effettuare questa verifica.
Alla CSC avevano in carico la nostra pratica fino alla fine di luglio e se non avessero ricevuto il pagamento avrebbero provveduto a rinviare la pratica ad ENI.
Dopo vostro consiglio di luglio abbiamo temporeggiato in attesa di comunicazioni ufficiali. A oggi abbiamo ricevuto una raccomandata di un avvocato di Enii. Cosa ci consigliate di fare? Grazie
Deborah, da Cesena (FC)

Risposta:
l'avvocato ENI presumiamo che solleciti il pagamento almeno delle fatture emesse, sotto forma di messa in mora; se lei ha verificato che il subentro del 2014 e' in effetti avvenuto non ci pare legittimo richiedere conguagli oltre quella data. Sui consumi fatturati e il relativo conguaglio dal 2009-2014 dovrebbe verificare la rispondenza degli stessi alla misura rilevata al momento del subentro.
Se vuole puo' farci pervenire la copia della lettera, alla quale tuttavia dovra' rispondere nei termini eventualmente intimati.
 
 
 
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Direttore Domenico Murrone
 
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