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 U.E. - U.E. - Automobili. Tiene il mercato Ue, non quello italiano
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18 ottobre 2011 12:27
 
"Nonostante le agenzie di rating, la tempesta sui mercati finanziari e le preoccupazioni per l'evoluzione del quadro congiunturale, in settembre il mercato europeo dell'auto tiene". E' quanto rileva il Centro studi Promotor. "Secondo i dati diffusi oggi dall'Acea, nei 27 mercati nazionali dell'Unione Europea piu' i tre dell'EFTA, nel mese sono state immatricolate 1.271.206 autovetture con una crescita dell'1,1 per cento rispetto allo scorso anno e a cio' si aggiunge che il consuntivo dei primi nove mesi e' soltanto lievemente negativo. Le immatricolazioni sono state infatti 10.462.698 con un calo contenuto nello 0,8 per cento. La discreta tenuta complessiva delle vendite e' dovuta soprattutto al mercato tedesco, che in settembre ha fatto registrare un incremento dell'8,1 per cento. Negativi invece i dati per gli altri quattro Paesi che compongono la pattuglia dei cinque maggiori mercati. In Francia e nel Regno Unito il calo e' tuttavia modesto (rispettivamente -1,4 per cento e -0,8 per cento) e, molto contenuto, e' anche il calo fatto registrare dal mercato spagnolo (-1,3 per cento). Quest'ultimo e', pero', un dato che va correttamente valutato perche' il confronto si fa con un settembre 2010 particolarmente depresso".
"Anche per il quinto tra i grandi mercati, quello italiano, il confronto si fa con dati particolarmente depressi e ci si potevano quindi attendere contrazioni modeste, invece, per il nostro Paese il calo in settembre e' stato del 5,7 per cento nonostante le consistenti iniezioni di chilometri zero. Le prospettive per i prossimi mesi appaiono inoltre difficili perche', in Italia, le preoccupazioni legate al precipitare della situazione economica e la lentezza nell'adottare misure di rilancio non incidono certo favorevolmente sulla propensione ad acquistare automobili. Tanto piu' che la fiducia di operatori e consumatori e' in caduta libera e sulle decisioni di comprare nuove auto pesano come macigni gli stratosferici rincari dei carburanti e quelli, non meno stratosferici, dei premi di assicurazioni. La crescita dei prezzi di carburanti incide sull'impiego dell'auto (le percorrenze medie sono infatti in calo), ma anche sulle decisioni di acquisto di nuove autovetture. Gli elevatissimi premi di assicurazione denunciati anche dall'Antitrust stanno determinando processi di demotorizzazione in quanto inducono gli anziani a rinunciare all'automobile prima del tempo e costringono molti giovani a rinviare l'acquisto della prima macchina per l'eccessiva onerosita' dei premi per la copertura RC auto che, come e' noto, e' obbligatoria".
"Nonostante la situazione dell'Italia, il complesso dei cinque maggiori mercati fa registrare in settembre una crescita dello 0,6 per cento. Gli altri 25 mercati dell'area invece mettono a segno un incremento del 2,6 per cento. Interessante e' anche constatare la diffusione della crescita che e' messa ben in luce dal fatto che dei 27 paesi dell'area dell'Unione Europea nel periodo gennaio-settembre 18 sono in crescita e nove sono in calo. Le prospettive per l'ultima parte dell'anno appaiono di difficile valutazione. Si puo' tuttavia ritenere che il bilancio consuntivo del 2011 si chiudera' non lontano dei livelli del 2010. Preoccupano pero' le prospettive per il 2012, che appaiono legate essenzialmente alle vicende dell'economia e ai provvedimenti che verranno assunti per rilanciare lo sviluppo. Mai come in questo momento le sorti del mercato dell'auto appaiono infatti legate alle vicende dell'economia e della politica".

 
 
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