testata ADUC
 ITALIA - ITALIA - Consumi. Ancora trend negativo per Unioncamere
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
22 novembre 2010 14:26
 
Le imprese del commercio e dei servizi fanno buon viso a cattivo gioco e guardano con fiducia agli ultimi tre mesi di calendario per risollevare, almeno in parte, le sorti di questo 2010. Rispetto all'anno scorso, e' diminuito il numero degli imprenditori del commercio che vedono 'nero' l'orizzonte di fine anno (solo 14 su 100, contro i 22 del 2009), mentre e' aumentato il numero di quelli che nutrono attese positive sulle vendite sotto l'albero (36 su 100, contro i 33 di dodici mesi fa). Le attese di un'inversione di tendenza appaiono piu' che giustificate, se si considera che anche il terzo trimestre dell'anno si e' chiuso con il segno meno sia per le vendite delle imprese commerciali (-3,0% nell'aggregato) sia per quelle dei servizi, il cui volume d'affari - con la sola esclusione dei trasporti (+1,2%) - tra luglio e settembre e' ulteriormente diminuito rispetto allo stesso periodo del 2009. E' quanto emerge dall'indagine congiunturale del Centro studi di Unioncamere relativa al III trimestre 2010.
"Se e' vero che grazie alla forza dell'export una buona parte dell'Italia produttiva ha gia' doppiato la boa della crisi e si e' avviata fuori dalle secche, i dati di oggi ci dicono che oltre la meta' delle imprese resta ancora indietro e continua a perdere terreno", ha commentato il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. "Le imprese del commercio e dei servizi - ha aggiunto - sono piu' di 3,2 milioni e rappresentano il 54,2% di tutto il sistema imprenditoriale nazionale e la fonte di reddito di milioni di famiglie. Se la dinamica dei consumi interni e degli investimenti pubblici non ritornera' presto su livelli accettabili, e' realistico pensare a un altro anno difficile sul fronte interno, con conseguenze negative sul recupero dei livelli occupazionali. La via d'uscita e' stretta ma inevitabile e passa per una riforma del fisco a tutele di imprese e lavoro, di uno sforzo di forte semplificazione della macchina pubblica e di una sua maggiore efficienza a tutti i livelli. La sfida per uno Stato davvero moderno e' la sfida dell'Italia dei prossimi anni".
Per il commercio, le attese piu' positive per l'andamento delle vendite nell'ultimo trimestre dell'anno si registrano nel Nord-Ovest, dove e' di 35 punti percentuali la differenza tra 'ottimisti' e 'pessimisti'. Non distanti si collocano gli imprenditori commerciali del Nord-Est e del Centro Italia, rispettivamente con 26 e 24 punti di differenziale positivo.
Molto indietro restano quelli del Sud e Isole, dove l'ottimismo ha un vantaggio di soli 4 punti. Il Natale si annuncia piu' ricco di promesse per le imprese di maggiori dimensioni (quelle con oltre 20 dipendenti), dove il differenziale positivo si attesta addirittura a 50 punti, con un picco di 63 punti nel Nord-Ovest. Se si guarda alla dimensione d'impresa, anche il Mezzogiorno mostra un profilo diverso, con un saldo di 45 punti in campo positivo tra chi prevede aumenti di vendite e chi, invece, diminuzioni. Quanto ai settori, le aspettative migliori si registrano in quello degli ipermercati, supermercati e grandi magazzini, dove il saldo positivo si attesta a 49 punti.
Piu' moderate le attese nei comparti del commercio al dettaglio di prodotti non alimentari (+16 punti) e di quelli alimentari (+10).
Tra le attivita' dei servizi, gli imprenditori piu' fiduciosi sono quelli dell'informatica e telecomunicazioni: 28 punti separano, infatti, gli 'ottimisti' dai 'pessimisti' con un differenziale massimo di 36 punti tra le imprese di dimensioni maggiori (quelle con oltre 50 dipendenti). Piu' distanziati appaiono gli imprenditori che gestiscono mense e servizi bar e quelli che operano nei servizi alle persone (per entrambi sono 18 i punti in piu' nel campo positivo). Sul fronte opposto, unico settore che affronta la fine dell'anno con aspettative piu' negative che positive e' quello degli alberghi, ristoranti e servizi turistici: -4 il dato aggregato, frutto di un -5 rilevato tra gli imprenditori della fascia dimensionale piu' piccola (1-49 dipendenti) e del -1 attribuibile alle imprese della fascia piu' grande.
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS