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 USA - USA - Fumo e miti. Resiste nei giovani. Studio
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7 settembre 2012 13:40
 
Per chi e' stato ragazzo a meta' del secolo scorso, la sigaretta che Humphrey Bogart assaporava a mezza bocca in Casablanca ha rappresentato un mito. Un'immagine simbolo della Hollywood degli anni d'oro, finita piu' volte nel mirino degli scienziati che hanno accusato gli attori di allora di essere 'portavoci' di Big Tobacco. Ma l'effetto Bogart' e' ancora vivo e non solo tra i baby-boomers: continua a far presa anche sui giovani d'oggi, come dimostra uno studio condotto negli Usa su quasi 2 mila studenti delle scuole superiori. La ricerca, pubblicata sul 'Journal of Adolescent Health', ha confermato che i teenager fumatori sono ancora i piu' popolari nel gruppo dei coetanei. Il fascino della 'bionda' associata alla notorieta' resiste tra i figli dell'era salutista.
L'argomento e' di particolare attualita' anche in Italia, dove il decreto Balduzzi approvato mercoledi' sera dal Consiglio dei ministri ha disposto norme ad hoc anche per proteggere i giovanissimi dai veleni della sigaretta, con multe salatissime per chi vende tabacchi ai minorenni. Ma al di la' delle sanzioni ai commercianti, il vero problema sembra riuscire a convincere i ragazzi che fumare non e' 'In', bensi' 'Out'.
"E' vero che in certe zone il battage antifumo e' sicuramente servito a rendere il 'vizio' meno popolare, ma nella maggior parte dei casi non e' cosi'", avverte Thomas Valente, docente di medicina preventiva alla Keek School of Medicine dell'University of South California, a capo del team di ricerca. Oltreoceano, per esempio, ci sono gruppi etnici piu' fragili di altri. Non e' un caso che lo studio abbia interessato alcune scuole di Los Angeles a netta prevalenza di 'latinos'. Ma gia' indagini precedenti, su campioni diversi di giovani, avevano prodotto risultati analoghi.
Valente e colleghi hanno chiesto a 1.950 studenti se avevano mai provato a fumare e, se si', quante volte avevano fumato nell'ultimo mese. Hanno anche chiesto ai ragazzi quale pensassero fosse il giudizio dei loro coetanei sul fumo, se i loro amici fumassero e chi fossero i loro 5 migliori amici. La frequenza con cui veniva citato un nome e' stata considerata dai ricercatori come un indice di popolarita'.
Dalle interviste e' emerso che fumava piu' di un teenager su 4 del primo anno di scuola superiore (25,6%), dato che saliva a quasi 3 su 10 al secondo anno (28,1%). Gli studiosi hanno inoltre confermato che l'opinione del gruppo dei coetanei sul fumo pesava sulla decisione o meno di provare la sigaretta, e che i ragazzi piu' popolari del 'branco' avevano molte piu' probabilita' di essere fumatori.
"Il giudizio del gruppo dei pari e' fortemente associato all'abitudine dei ragazzi al fumo", commenta Valente, confessandosi "sorpreso di quanto fosse consistente il legame" tra gradimento presso i coetanei e tendenza a sposare il vizio. Per lo scienziato, questi dati dovrebbero far riflettere le mamme e i papa' che spingono la prole alla leadership: "I genitori che sognano di avere un figlio popolare tra i suoi amici, tengano presente che la notorieta' ha a un prezzo". Che si paga anche con la salute.
 
 
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