Anche in Australia, Paese di immigrazione selezionata per eccellenza, restano sottoutilizzate le competenze di molti immigrati da Paesi non di lingua inglese, in un periodo di grave carenza di personale qualificato. Lo indica un rapporto sulla produzione di ricchezza in Australia, condotto dall'universita' di Canberra per conto della grande compagnia di assicurazioni Amp, che classifica l'Australia, dove un quarto della popolazione e' nato all'estero, come la nazione piu' multiculturale al mondo dopo il Lussemburgo e alla pari con la Svizzera.
Lo studio mostra che nonostante il numero crescente di immigrati sotto il programma riservato agli specializzati, il 62% degli arrivi nel 2009, molti di loro sono impiegati in lavori di bassa o media qualificazione, pur essndo in possesso di istruzione terziaria.
Inoltre il 50% degli immigrati sono in eta' lavorativa primaria, tra 25 e 54 anni, contro il 39% della media della popolazione. Hanno quindi un alto livello di partecipazione al mercato del lavoro, un chiaro indice di un alto contributo all'economia, osserva l'autrice dello studio Riyana Miranti, del Centro di ricerca socioeconomica dell'ateneo. La loro produttivita' sarebbe assai maggiore se fossero impiegati al livello delle loro qualifiche, particolarmente nel caso degli immigrati da Paesi non di lingua inglese.