testata ADUC
 ARGENTINA - ARGENTINA - Mancano gli spiccioli, il resto e' in caramelle
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
21 gennaio 2009 0:00
 
Compri una bibita o le sigarette al chiosco e il venditore ti chiedera': "Ti do il resto in caramelle?". Da tre anni, da quando e' iniziata la galoppata dell'inflazione le monete sono diventate merce rara in Argentina. Prima hanno cominciato a scarseggiare i 10 centavos, poi il taglio da 25 e ora quello da un peso (equivalente a 22 centesimi di euro). Cosi', la gente si e' rassegnata a ricevere dolciumi al posto del resto in moneta, secondo un'indagine di TNS Gallup. Il fenomeno s'estende sempre piu' e riguarda anche i trasporti pubblici e i negozi. Nei punti vendita dei biglietti della metropolitana, grandi cartelli avvertono "non ci sono monete" e nei treni si chiede ai passeggeri di "collaborare con il cambio" o con "la cifra esatta". La Defensoria del Pueblo addita la Banca Centrale quale "maggiore responsabile" della scarsita' di spiccioli in quanto "i livelli di circolazione di monete sono inferiori a quelli di altri paesi della regione e, nella maggioranza dei paesi limitrofi non si utilizza obbligatoriamente le monete nel trasporto pubblico". Se ne e' occupata anche la giustizia, che ha accusato un'azienda di trasporti d'incamerare le monete per venderle al mercato nero. A guadagnare da questa situazione sono i musicisti di strada, i mendicanti, i distributori di benzina che alla fine si trovano in mano biglietti da 2 pesos, anziche' centavos.
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS